Un’adolescenza piena di impegni e di sogni realizzati in fretta, ma non certo senza studio e fatica, quella che sta vivendo Tecla Insolia, la quindicenne piombinese, allieva dell’Accademia Le Muse di Gianna Martorella e vincitrice di Sanremo Young 2019. Subito dopo la vittoria è stata al fianco di Maurizio Lombardi per girare il cortometraggio Mia, un thriller psicologico di Matteo Mascotto. E poi è stata scelta fra altre giovanissime per la fiction di Rai1 Vite in fuga (dramma familiare in 12 puntate, in onda l’anno prossimo) per ricoprire il ruolo di Ilaria, la figlia di Anna Valle, protagonista della storia insieme a Claudio Gioè. Un impegno che la coinvolgerà a tempo pieno fino ai primi di ottobre, tra i set di Bolzano, Senigallia, Roma e Ortisei.
Fra la cantante e l’attrice qual è il ruolo che preferisci?
«In realtà amo sia cantare che recitare e non mi è facile dividere le due cose. Canto da quando ero piccola, studio recitazione da qualche anno e penso che una cosa non escluda l’altra. Sto vivendo questa bellissima avventura con entusiasmo e cerco di impegnarmi al massimo per dare il meglio in tutto ciò che faccio».
Hai partecipato al programma Pequeños Gigantes, hai recitato nella fiction L’allieva; poi c’è stata la vittoria di Sanremo Young, ora un’altra fiction e nel 2020 ti aspetta Sanremo Giovani. Come ha influito su di te tutto questo?
«Mi ha cambiata, in meglio. E mi ha fatto conoscere tanta gente meravigliosa».
Riesci a conciliare gli impegni con la vita di una giovane ragazza e soprattutto con la scuola?
«Non sono mai stata una che amava andare in giro con i coetanei e le rinunce in questo senso non mi pesano. Certo, ci sono dei sacrifici da fare, ma la gioia che provo nel cantare e recitare mi ricompensa di tutto. Quanto alla scuola frequento il secondo anno di grafico pubblicitario, perché amo molto le materie artistiche ma, viste le tante assenze, ho preferito ritirarmi e dare l’esame da privatista, in modo da non perdere l’anno».
Le ragazzine come te hanno il terrore dei chili in più. Fanno diete assurde, talvolta pericolose. E tu?
«In teoria sarei sempre a dieta anch’io, ma mangio lo stesso. Sono una buona forchetta. Buonissima direi, ma poi faccio tanto movimento e brucio tutto».
Che consiglio daresti ai ragazzi che hanno il sogno nel cassetto di recitare o di cantare?
«Direi loro di continuare a sognare, impegnandosi concretamente perché il sogno si trasformi in realtà. Io ho sempre cercato di portare avanti quello in cui credevo, con decisione e senza arrendermi, anche nei momenti difficili, che non sono mancati».
A proposito di sogni a te capita di farli anche a occhi aperti?
«Qualche volta sì, soprattutto la sera, quando vado a letto. Metto il Preludio e Fuga in do maggiore BWV 846 di Bach e mi addormento sognando».