Vittorie e sconfitte, emozioni e paure raccontate a cuore aperto, per far luce su un male che colpisce molti, ma di cui ancora oggi pochi parlano. Eppure, condividere il racconto degli attacchi di panico con chi ha vissuto le stesse sensazioni, può dare una grande consapevolezza. E portare a una “liberazione”, proprio come è accaduto a Paola Perego, donna bella, conduttrice televisiva di successo, mamma due volte e da poco nonna – che per anni ha convissuto con quello che nel suo libro Dietro le quinte delle mie paure (edito da Piemme) definisce “il mostro” che le ha condizionato la vita, anche se poi, con l’aiuto dei farmaci, della psicanalisi, ma soprattutto grazie all’amore di un uomo, Lucio Presta – il noto manager –, con cui è felicemente sposata dal 2011, è riuscita a sconfiggerlo, vivendo finalmente un’esistenza libera dalla gabbia che la teneva rinchiusa da quando era una fragile adolescente.
Nessuno a vederla lo avrebbe detto…
«E invece dietro il velo dorato della conduttrice di successo c’erano i disturbi alimentari, il panico, l’angoscia, la malinconia. Per strada mi fermavano per fare foto e io con i miei psicofarmaci in borsa sorridevo senza nemmeno sapere perché».
Ha deciso di scrivere il suo libro per aiutare chi sta provando l’angoscia che l’ha tormentata per tanto tempo?
«Sì, perché ora per me è un bel periodo. Ho i figli grandi, sono diventata nonna di Pietro, uno splendido bambino che mi ha regalato la mia primogenita Giulia, e sento il dovere di aiutare chi sta male e non ha né la forza né il coraggio di rivelarlo. Quasi che avere gli attacchi di panico sia una vergogna da nascondere, come ho sempre fatto io, sbagliando e peggiorando la situazione».
Quando, e in quali luoghi, le prendevano questi attacchi?
«Nei momenti più inaspettati e ovunque. In macchina, in casa, al supermercato: io che ho sempre adorato andare a fare la spesa nei centri commerciali, per guardare le novità e scegliere i prodotti soffermandomi anche a leggere le etichette, non riuscivo più a entrare da sola in un supermercato senza la paura di stare male. Cosa che adesso, fortunatamente, non mi succede più».
Le piace anche cucinare?
«La cucina non è il mio forte, anche se mi impegno per cercare di preparare sempre qualcosa di decente. I miei figli ormai vivono fuori casa e un buon pranzo o una cena sono l’occasione per stare insieme».
Fa qualche dieta?
«Non proprio. Cerco di non eccedere, ma soprattutto mi tengo in forma con un po’ di movimento e in questo adesso mi aiuta tanto il piccolo Pietro che vuole fare sempre giochi movimentati»