«Quella di Un anno felice è una storia diversa dalle precedenti che vi ho raccontato. Parla d’amore, della sua bellezza, della sua luce che quando è troppo forte, però, acceca, proprio come fa il sole. Nulla come l’amore ti appanna la vista, ti tappa la bocca e ti fa correre scalza sui vetri, ma felice, follemente, perché lui è là che t’aspetta alla fine del bosco. L’ho scritto perché ognuna di noi ha provato ciò che ha provato lei: Melania. Siamo tutte Melania. Scrivere è abbracciarvi e la vita è questo: prendersi per mano, tutti diversi, ognuno col proprio passo, ma uniti verso la stessa meta, rossi, vicini, come papaveri al vento». Spiega così Chiara Francini la nascita del suo terzo libro, uscito in estate per Rizzoli e già famoso. Uno dei tanti successi per l’attrice fiorentina, dalla Tv al teatro, al cinema, come la partecipazione nel ruolo di Nora al film Martin Eden di Pietro Marcello, con Luca Marinelli (vincitore della Coppa Volpi), che l’ha portata sul tappeto rosso dell’ultimo Festival di Venezia, accolta dal pubblico con grande simpatia. Quella che si dà a uno di famiglia. E lei, Chiara per molti fan una di famiglia lo è davvero.
Come si spiega tutto questo amore da parte del pubblico?
«Forse la gente mi ama perché sono spontanea nel bene e nel male. Una toscanaccia che non le manda a dire, ma che poi quando è necessario si fa in quattro».
Il 2019, per dirla con il titolo del suo ultimo libro, è stato per lei Un anno felice. Ma qual è nella vita di Chiara l’anno più bello, quello da mettere nel cassetto dei ricordi?
«Direi che deve ancora arrivare... Uno dei doveri che abbiamo nella vita è quello di essere felici. Io ce la metto tutta, anche se tante volte mi sono sentita sbagliata. E piano piano, sulla soglia dei 40 anni, sto riuscendo a volermi bene».
Qual è la sua più grande ambizione oggi?
«Continuare a coltivare le mie passioni, con gioia, testardaggine e grande impegno».
È vero che in un angolo della casa, che condivide con il fidanzato svedese Erik, c’è l’albero di Natale sempre acceso, da 11 anni?
«Ebbene sì. Quando torno a casa, specie se sono sola, amo trovare le lucine che scintillano. Così non disfo mai l’albero. E mi sembra di essere sempre a Natale».
A proposito di casa. Lei come si comporta con la spesa. La fa al supermercato, nei piccoli negozi, on line?
«La faccio di persona e spesso al supermercato, dove compro quasi sempre più di quanto mi serve. On line no, per carità! Io ho bisogno del contatto con la gente e anche facendo la spesa non riesco mai a stare zitta».