Topo model

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17 Luglio 2017
I superpoteri del rattotalpa senza peli che potrebbero servire per la salute degli esseri umani.
di Patrice Poinsotte

Brutto, sporco e buono. Ecco in tre parole il profilo dell’eterocefalo glabro, un ratto-talpa di otto centimetri e trentacinque grammi, calvo, semicieco, con incisivi ipertrofici, che vive schiavizzato da una regina tirannica, in Africa, a due metri sotto terra. Non sarà la creatura più affascinate del mondo, ma ha una particolarità unica: non sviluppa tumori, come anni di osservazioni e test di laboratorio hanno dimostrato. Quale sia il suo segreto non è ancora del tutto chiaro, ma da uno studio dell’Università di Rochester (Usa) sembrerebbe custodito in un’unica molecola: l’acido ialuronico che l’uomo produce naturalmente conferendo alla pelle le sue proprietà di resistenza e mantenimento della forma (ben noto a chi compra creme di bellezza).

Ma la molecola del topo calvo è cinque volte più pesante e dieci volte più lunga della nostra... forse viene da qui il superpotere. Frutto – ipotizzano gli scienziati – del suo adattamento alla vita sotterranea: passa il tempo a scavare e strusciare contro le pareti dei cunicoli, sviluppando una pelle insensibile al dolore e molto resistente e spiccate capacità di sopravvivenza. Però ciò che ha spiazzato di più gli studiosi è che l’acido ialuronico, anziché stimolare la sua riproduzione cellulare, la inibisce, facendone l’unico mammifero che, almeno in natura, non si ammala di cancro. E per assicurarsi che sia davvero l’acido ialuronico a renderlo immune, gli scienziati ne hanno bloccato la produzione in ottanta animali. Il risultato non si è fatto attendere: le cellule hanno cominciato ad agglutinarsi, indicando la possibile formazione di tumori. Studi sono in corso per vedere se l’acido ialuronico in questa versione possa servire da farmaco per gli esseri umani, ma per ora nessuna certezza perché, per essere efficace, la molecola dovrebbe essere prodotta dall’intero organismo, cosa piuttosto complessa e non a rischio zero.

Intanto un biologo dell’Università dell’Illinois a Chicago ha fatto un’altra scoperta: vivendo sul fondo di gallerie con ben poco ricambio d’aria, il nostro roditore nudo ha inventato un modo tutto suo per fare a meno dell’ossigeno, o quasi. Un altro superpotere che merita di essere approfondito.