L’obiettivo è quello di avere entro il 2025 in Europa 10 milioni di tonnellate di plastica riciclata trasformata in nuovi prodotti. Aumentando, nel contempo, l’assorbimento da parte del mercato delle materie plastiche a cui viene donata una seconda vita. A questo obiettivo concorrono 65 aziende e associazioni industriali che hanno sposato la strategia europea verso la plastica, aderendo alla campagna volontaria che si è chiusa il 30 settembre 2018. Non tante, a dire il vero. Si poteva sperare in una più ampia adesione. Tra i gran-di firmatari ci sono multinazionali quali Barilla, Coca Cola, Unilever, P&G, Ikea e Tetra Pak; aziende che trattano rifiuti tra cui la nostra Hera, associazioni di categoria. E spicca un nome, quello di Coop Italia. Coop è, infatti, l’unica catena italiana della Grande Distribuzione presente nell’elenco pubblicato il 20 novembre scorso dall’Unione Europea. Accanto a Coop solo Lidl si è assunta impegni stringenti a favore dell’ambiente. Impegni che, in primavera, riceveranno una prima valutazione da parte dell’UE. Si tratta di compiere azioni e delineare strategie per ridurre la plastica e proseguire sulla strada della riciclata – come spiegato su Nuovo Consumo di settembre 2018 nello “Speciale plastica” –, cosa che Coop fa da molti anni e che ora ha rilanciato in grande stile fissando obiettivi più di ambiziosi di quelli richiesti dall’Europa, in relazione ai tempi di realizzazione. Quali?
Impegni presi
Nel 2022, con 8 anni di anticipo dunque sulla scaletta UE, tutti i prodotti Coop avranno imballaggi riciclabili o riutilizzabili o compostabili e nel 2025 saranno 6.400 le tonnellate di plastica riciclata utilizzate. I vari piccoli obiettivi, che andranno raggiunti con progressione e aggiornati, mirano all’impiego della riciclata al posto della vergine. Prendiamo le bottiglie d’acqua Coop: se oggi sono tutte in PET vergine riciclabile, entro quest’anno il 30% come minimo sarà in PET riciclato, una percentuale che a gennaio 2023 dovrà salire al 50%. Ancora più avanti sono i lavori per rendere più verdi le vaschette dell’ortofrutta usate nel prodotto a marchio Coop: dallo scorso settembre tutte hanno almeno l’80% di materia prima seconda (riciclato), mentre già tutti i materiali nell’ortofrutta sono riciclabili. Più lunghi i tempi per la detergenza casa e tessuti. Si prevede che a partire dal 2025 tutti i prodotti avranno un contenuto minimo di materiale riciclato e l’85% delle referenze avrà almeno un 50% di plastica riciclata. Infine le cassette realizzate da Cpr (CPR System produce, movimenta e ricicla imballaggi in plastica a sponde abbattibili e pallet), simbolo di un manufatto riutilizzabile in sostituzione di uno monouso; l’equivalente nel settore dell’ortofrutta di quella razionalizzazione delle sportine voluta dalla legge che tanta plastica fin qui ha fatto risparmiare.