Giovani esploratori crescono

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1 Giugno 2024
Quelli del mare che partecipano al progetto di Coop Sea Explorers e che stanno imparando a preservare la biodiversità

Articolo pubblicato su NuovoConsumo del mese di giugno 2024

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Vengono da Paternò, Soverato, Piombino, Vercelli e Borgosesia, Macerata, Varese e Milano, ma in realtà la lista è lunghissima, e comprende decine di comuni in tutta Italia, piccoli centri e grandi città, località di mare, collina e montagna. Tra loro c’è chi frequenta ancora le scuole superiori, chi sta studiando per una laurea in biologia marina ma anche in ingegneria, in marketing o in pedagogia. I giovani “esploratori del mare” che stanno partecipando al progetto Sea Explorers di Coop hanno provenienze e storie diversissime tra loro ma, per descrivere cosa li ha spinti a partecipare, hanno usato spesso le medesime parole: passione, conoscenza, interesse.

Nel cuore del progetto
È l’amore per il mare il filo conduttore di questo progetto, un percorso di conoscenza e formazione gratuito realizzato da Coop con l’European Institute of Innovation for Sustainability (EIIS), istituto che si occupa di educazione e innovazione in sostenibilità, che mette al centro dell’attenzione il Mar Mediterraneo e i suoi tesori. Sea Explorers è stato pensato per gli under 35, soci Coop e non solo, offrendo loro l’occasione di imparare qualcosa in più sul mare, sulle specie che lo abitano e sulle minacce che ne mettono a rischio l’esistenza, e presto porterà una parte di loro a immergersi letteralmente nelle nostre acque, non solo per godersi lo spettacolo. L’obiettivo, infatti, è formare giovani consapevoli, capacidi contribuire a proteggere i nostri fondali e, perché no?, avvicinarli alle professioni del turismo marittimo ecosostenibile. Ora, il programma sta per entrare nel vivo. Dopo aver lanciato a marzo il progetto e raccolto oltre 400 autocandidature, il corso on line di Biodiversità marina costiera si è tenuto tra aprile e inizio maggio. Quindi, EIIS e Coop hanno selezionato i 100 partecipanti più motivati, che fino al 6 giugno parteciperanno a 4 incontri formativi on line per guide escursionistiche marine, tenuti da esperti di biologia marina. Terminata questa ulteriore fase, i 100 entreranno nel cuore del progetto: una tre giorni al mare per osservare da vicino le praterie marine e i loro abitanti, accompagnati da studiosi ed esperti. 2 gruppi da 50 partecipanti ciascuno saranno sempre per una tre giorni all’Isola d’Elba e sulla riviera del Conero: «Diventeranno veri e propri “sea explorers”, con pinne e maschera andranno in cerca delle specie marine, le censiranno e raccoglieranno le informazioni sul loro stato di salute, accompagnati dagli esperti di EIIS. Saremo in tutto 4 tutors e li seguiremo durante tutta questa esperienza », dichiara Laura Pintore, direttrice del dipartimento biodiversità di EIIS, che con Joelle Montesano, biologa dell’Istituto, ha curato il progetto: un piano che ha avuto una gestazione di ben 8 mesi. «Non è finita qui, la cosa più entusiasmante è che, divisi per gruppi, i “nostri” saranno chiamati a mettersi alla prova con vere proprie sfide per testare la loro capacità di mettersi in gioco e di proporre soluzioni concrete contro le minacce che mettono in pericolo la fauna e la flora dei nostri mari».

 

Le grand bleu
10 di questi esploratori del mare, i vincitori delle sfide, saliranno a settembre a bordo della barca a vela Anywave per completare il percorso di apprendimento. «È il coronamento di un cammino che speriamo li arricchisca, in ogni caso», continua Pintore. Già durante il corso di biodiversità marina costiera on line, i giovani aspiranti “esploratori” hanno imparato a scoprire le ricchezze del Mediterraneo, un vero e proprio tesoro di biodiversità, che ospita più di 17mila specie tra animali e vegetali. «I moduli formativi sono costruiti per portarli letteralmente in viaggio negli ambienti subacquei ma, soprattutto, chi ha seguito le sessioni ha potuto vedere da vicino quale sia l’impatto dell’uomo sul mare, tra traffico nautico, rifiuti, microplastiche e altri inquinanti, e conoscere i sistemi di gestione e protezione dell’ambiente marino. Ed è arrivato a comprendere che se vogliamo tutelare questo immenso patrimonio – rimarca Pintore –, ciascuno di noi deve stipulare un patto con la natura e passare da una visione antropocentrica, che mette l’uomo al centro, a una visione ecocentrica, in cui tutte le specie sono alla pari e devono poter coesistere senza danneggiarsi l’un l’altra». Lo scopo più alto del progetto è diffondere dunque questo messaggio. I presupposti ci sono tutti. Tra gli iscritti a Sea Explorers, l’entusiasmo e la passione emergono già da informazioni e motivazioni che i giovani hanno lasciato nei moduli di candidatura: mini biografie che raccontano molto di una generazione. Tra gli aspiranti esploratori in molti scrivono: “ho voglia di imparare”, altri descrivono il desiderio di immergersi in un universo affascinante e sconosciuto, mentre alcuni già ne hanno subito il fascino, per aver fatto un corso da sub o aver preso la patente nautica. E c’è persino chi torna all’infanzia, raccontando che è sul mare che ha camminato per la prima volta, e che è lì che si sente a casa. Quale motivazione migliore per diventare un esploratore del mare?

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