Gli italiani sono sempre più longevi... e sempre più fragili. C’è un epidemia silente nella popolazione mondiale che rischia di pesare come un macigno sulla salute degli anziani. Si chiama sarcopenia ed è la fragilità che si sviluppa con l’avanzare dell’età a causa della perdita di forza e di massa muscolare. Accompagnata all’indebolimento delle ossa dovuto all’osteoporosi ecco che si profila all’orizzonte una tempesta perfetta, l’aumento esponenziale dei traumi ossei dovuti a cadute e incidenti, come la temutissima frattura del femore che negli over 65 rappresenta un rischio d’invalidità e di morte sovrapponibile a quello di molti tumori.
Cultura di massa
Si stima che i cambiamenti demografici dei prossimi anni comporteranno un aumento del numero di fratture del femore nel mondo dai 1,66 milioni del 1990 ai 6,26 milioni del 2050. Ma andiamo per gradi e capiamo bene di che cosa si tratta. I muscoli sono fatti di fibre composte di unità sottili, i cosiddetti sarcomeri. Questi complessi si contraggono e si rilassano a una velocità impressionante a ogni minimo movimento, bruciando per lo più lo zucchero che normalmente si trova all’interno del muscolo, il glicogeno. Ora, la forza di contrazione e la massa del muscolo sono determinati da alcuni fattori, la genetica, l’allenamento e gli ormoni, in particolare testosterone, dhea , e ormone della crescita (gh) il cui calo rapido dopo i 45 anni corrisponde alla fine progressiva dello stimolo alla crescita e alla forza muscolare. Una persona mediamente attiva a 50 anni ha perso il 10% della forza, calo che prosegue al ritmo dell’1% all’anno in chi non fa attività fisica; oltre i 70 anni ha il 30% in meno della forza di un giovane adulto. Perdita della forza che corrisponde inevitabilmente a una minore efficienza, a una minore coordinazione e di conseguenza a un aumento della probabilità di incidenti che colpiscono soprattutto le donne perché di massa muscolare già ne hanno meno, mentre vanno facilmente incontro all’osteoporosi a causa dei cambiamenti ormonali.
Tenersi in allenamento
Fin qui le cattive notizie, veniamo adesso alle buone. Se l’invecchiamento non si può evitare, la medicina anti-aging ha dimostrato ampiamente che lo si può rallentare. Basta impegnarsi. Nel caso della sarcopenia la ricetta è molto semplice: allenamento fisico. Gli over 65 dovrebbero andare in palestra non per fare ginnastica dolce, ma allenamento ad alta intensità contro resistenza, in poche parole body building. Non il sollevamento pesi come lo si immagina, ma un allenamento specifico, progressivo, in cui l’istruttore determina in modo corretto la resistenza da incrementare in modo lento ma costante. In palestra bisogna fare fatica e i dati parlano chiaro: non è mai troppo tardi. Anzi. L’allenamento della forza muscolare nell’anziano funziona sempre, con risultati migliori raggiunti proprio da chi in passato non aveva mai fatto nulla. È sufficiente anche una sola seduta a settimana, ma i risultati migliori si raggiungono con 2. Gli effetti sono notevoli, dall’aumento della produzione ormonale alla diminuzione della pressione arteriosa. L’allenamento degli ultraottantenni coi pesi migliora la forza del 113%, dell’11% la velocità, del 24% la capacità di salire le scale. Vi sembra poco?
Fuori i muscoli
L’importanza dell’alimentazione per muscoli in forma.
I muscoli si costruiscono a tavola. Con l’avanzare dell’età deve aumentare il consumo di proteine – carni bianche, pesce, uova – e diminuire quello di carboidrati – pasta, pane, farinacei –. Gli effetti sono sorprendenti. Mangiare per credere.
Info www.agemony.com