Dente avvelenato

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3 Novembre 2017
I danni che placca e carie possono provocare non solo in bocca. Prevenire è meglio che curare.
di Barbara Bernardini

Perché controllare i denti anche quando non fanno male? Perché i danni che placca e carie producono possono essere più gravi di una semplice macchia estetica. E così i dentisti consigliano la prevenzione con controlli periodici.

Carie mie
Infatti avere problemi ai denti è più comune di quanto si pensi, perché la nostra è l’epoca dello zucchero. La maggior parte dei cibi di base lo contiene, come il latte, il riso, la frutta ecc. Ad ogni pasto diventa una cuccagna per gli inquilini del cavo orale, centinaia di specie microbiche, per lo più benigne. Ma tra loro esistono anche quelle cariogene, come lo Streptococcus mutans, i lattobacilli e i funghi. Ogni volta che arrivano gli zuccheri, li fermentano, producendo sostanze acide e corrosive per la superficie dei denti, causando prima dei microfori e poi cavità sempre più profonde.
Questa è la carie. Questo miscuglio di microrganismi si aggrega all’interno di una patina scivolosa e adesiva sulla superficie dentale, la cosiddetta placca. La carie inizia a formarsi nell’arco di pochi minuti: i batteri scindono gli zuccheri per formare acido lattico provocando decalcificazione dello smalto. A contrastare questo processo c’è la saliva, la quale cerca di lottare contro l’acidità della bocca, ma con tutto lo zucchero che ingeriamo si capisce bene che da sola ha poche probabilità di successo. Il fatto è che le conseguenze della placca trascurata sono peggiori di quanto si creda. Il suo solo persistere sulla base dei denti è uno stimolo infiammatorio per le gengive, che si gonfiano allentando la tenuta.

Danno in corso
La malattia parodontale, così viene detta, non solo può causare la carie ma può arrivare a determinare l’espulsione dei denti, e i batteri nocivi possono partire dai denti e arrivare nei distretti del corpo più disparati, in particolare nel cuore, dove possono causare endocarditi batteriche. La carie poi, rosicchiando il dente, può raggiungere la polpa dentaria, cioè la parte nervosa. Oltre a causare dolore, si possono formare granulomi, che non sono altro che il tentativo del corpo di arginare in una formazione cistiforme i batteri penetrati tramite il dente per evitare che facciano danni passando nel circolo sanguigno. Queste lesioni croniche non guariscono da sole, spesso necessitano di incisioni, ripulitura e antibiotici e non di rado portano alla perdita del dente. Di fronte a questo disastro annunciato, sembra banale pensare che il modo migliore per risolvere il problema non sia spendere migliaia di euro dal dentista, ma 2 o 3 euro al supermercato per comprare uno spazzolino valido e un dentifricio al fluoro che, però, va usato sempre 3 volte al giorno, a qualsiasi età.

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