A bella pasta

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4 Novembre 2022
Per seguire le proprie inclinazioni: diversi tipi di grano, di lavorazione, di provenienza, formato e prezzi vari, ma tutte buone, sicure e rispettose del territorio e della natura. Le paste a marchio Coop, femminile plurale.

Articolo pubblicato su NuovoConsumo del mese di novembre 2022

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di Rita Nannelli

 

«Tutti per uno, uno per tutti». Dal re della mezza porzione Nicola, Antonio e Gianni, inneggiando all’amicizia ritrovata, incrociano le forchette, come i tre moschettieri le spade, con in punta dei rigatoni al sugo, vero antidoto alla malinconia di esistenze fallite (C’eravamo tanto amati di Ettore Scola, 1974). Insomma, non c’è tristezza che non possa essere consolata da un bel piatto di pasta. Anche se sono acqua passata i tempi in cui gli italiani erano famosi perché in vacanza all’estero si portavano dietro gli spaghetti, dati dell’Unione Italiana Food relativi al 2021 indicano che ogni italiano consuma oltre 23 kg all’anno di pasta, mentre un sondaggio di Statista Global Consumer Survey riporta che nel Belpaese per l’83% della popolazione un posto a tavola la pasta ce l’ha ogni giorno.

Notare le diversità

Anzi, per le “paste”. L’Italia vanta innumerevoli varietà, secche e fresche, corte, fini, lisce, rigate; se ne contano oltre 300. Diversi tipi di grano, metodi di lavorazione, diversa provenienza, trafilatura, di pasta non ce n’è una sola come si può vedere nei Supermercati Coop. 90 proposte, di cui 44 novità per la pasta di semola, semplice e rassicurante perché l’identità italiana – e ormai non solo – è nutrita ancora dal cibo. E ora pasta!: l’etichetta ci ricorda che è il suo momento, una gamma di 5 tipi risparmiosi, ma con la qualità e la sicurezza proprie di tutti i prodotti a marchio.

Lunga o corta, asciutta o in una minestra? La pasta da grano 100% italiano si declina in chifferi, gramigna, spaghetti, farfalle e così via fino a 24, per tutti i gusti e le ricette dello Stivale. Anche nella nuova versione integrale, con tante fibre: è trafilata al bronzo per reggere al meglio la cottura, in 5 formati tra i preferiti dagli italiani, casarecce, rigatoni, mezze penne rigate, spaghetti, spaghetti quadrati, da grano duro 100% italiano. Nuova anche la linea trafilata al bronzo con 7 specialità per cuochi o commensali più esigenti: dai bucatini ai mezzi rigatoni, dai tortiglioni agli spaghetti grossi (guai a lasciarli raffreddare: colpa gravissima per un buongustaio!) e così via per una pasta più consistente, corposa, che va a nozze con i sughi grazie all’aspetto tutt’altro che liscio. Ma sotto il profilo nutrizionale è esattamente come le altre.

Anche di pasta biologica non ce n’è una sola, ma 4: da farro 100% italiano, integrale, di semolato da grano duro 100% italiano, al Kamut®, tutte a trafilatura ruvida.

Nome d’arte

’O spaghetto con archetto, ’o pacchero, ’o scialatiello, ’o pennone, ’o fusillone... Per Giuseppe Prezzolini, giornalista, scrittore, professore (che si domandava in modo irreverente che cosa fosse la gloria di Dante rispetto a quella degli spaghetti) i dottori della psicanalisi un giorno non si sarebbero accontentati di far stendere un paziente sul lettino, ma avrebbero voluto vederlo a tavola con la forchetta in mano per comprenderne la psiche. Senza spingerci fin qui, chi sceglie quella Fior fiore se ne intende e nella sfera dei piaceri la pasta è prioritaria. Impastata fin dal Cinquecento secondo le regole dell’antica – e famosa nel mondo – arte dei mastri pastai di Gragnano (qui e solo qui, nel Comune di Gragnano, in provincia di Napoli), è compatta, consistente, dal gusto spiccato e capace di accogliere a braccia aperte sughi di ogni genere. Merito innanzitutto dell’accurata selezione delle semole, perché la qualità di un prodotto parte dalla base: la semola di grano duro permette, infatti, di ottenere impasti tenaci grazie all’alto contenuto di glutine e all’amido, ricchi di proteine; poi un’acqua di sorgente che proviene dalla Valle dei Mulini nel Parco regionale dei Monti Lattari, e soprattutto la trafilatura dolce, rigorosamente al bronzo, che la rende porosa come si deve; infine l’essiccazione lenta a bassa temperatura.

E così prende forma, anzi formati: comuni, lunghi e corti, e altri antichi, recuperati attraverso un paziente lavoro di ricerca storica. Nella pasta di Gragnano Igp Fior fiore ad essere impastati sono tutti gli ingredienti e gli umori di una terra, e con lei l’arte dei primi maccaronari arriva sulla nostra tavola.

 

Ab ovo

Anche della pasta all’uovo c’è nell’assortimento Fior fiore una selezione gourmet, grazie alla lavorazione artigianale di fettuccine e tagliatelle di Campofilone e dei maccheroni al pettine, come tradizione regionale comanda. Già, pensando a questo grazioso borgo delle Marche, prima dell’abbazia di San Bartolomeo, vengono in mente quei fili lunghi e fini chiamati Maccheroncini, dalla storia plurisecolare. Anche il mondo della pasta all’uovo, però, è bello perché vario, ed ecco 33 proposte Coop, di cui 5 novità. Con un messaggio chiaro sul guscio della confezione: “con uova da galline allevate a terra, senza uso di antibiotici”. Cannelloni e maltagliati, stelline e pappardelle, e poi tortellini con prosciutto crudo e lasagne verdi con spinaci, in nome della molteplicità dei gusti attuali, l’usanza italica della pasta all’uovo si aggiorna sugli scaffali di Coop, ma con tre punti fermi: la sicurezza, il rispetto della natura, la convenienza.

Tra le nuove arrivate, tagliatelle, pappardelle, fettuccine e paglia&fieno, chiamate Le tradizionali: “come quelle della nonna” rende bene l’idea di una sfoglia all’uovo emiliana, rustica e corposa, presentata sul classico vassoio. Interpretazione bio pure per la pasta all’uovo: con grano duro e uova 100% italiane, con tutte le garanzie del marchio ViviVerde, tagliatelle, fettuccine o farfalline che siano.

Sulla tavola apparecchiata con gusto e semplicità da Coop troverete l’insegna dell’italianità in salsa contemporanea. Perché oltre all’appetito sia buona anche la visione, ri-guardare Un americano a Roma in cui i maccheroni di Alberto Sordi – che alla vista della pasta di mamma archivia la sua ossessione per l’America – di quest’italianità sono l’emblema.

Una miscela pregiata

La nuova gamma 3 Grani Pregiati Italiani, un Fior fiore di pasta.

Si chiama 3 Grani Pregiati Italiani Fior fiore ed è una piccola antologia di pregiate varietà di grano, dalle regioni del Centro-Sud d’Italia più vocate per questa coltivazione. La miscela dei 3 grani si basa su un sapiente equilibrio delle semole, che esalta i pregi di ognuna e dà alla pasta proprietà nutrizionali e caratteristiche organolettiche peculiari ed esclusive. Unicità che sta proprio nel giusto mix delle semole – l’incidenza percentuale dei grani potrà, invece, variare nel tempo così come i tipi di frumento utilizzato – a garanzia di un prodotto di alta qualità. Massima cura nella coltivazione – il grano duro è seguito dalla semina al raccolto grazie a tecniche che consentono di ottenere un’alta qualità – e in tutte le fasi successive. A macinare i grani della filiera e a lavorare la semola, sulle colline della Daunia sovrastanti l’area pianeggiante della provincia di Foggia, il Molino De Vita, una tradizione di famiglia che, in virtù dei continui miglioramenti tecnologici, di un nuovo impianto, dei continui e approfonditi test qualitativi, è diventata una delle aziende più apprezzate nel panorama agroindustriale italiano, con le sue produzioni di semole da agricoltura biologica, speciali, rimacinate da semole 100% grano italiano e sfarinati salutistici e funzionali.

A produrre la pasta il Pastificio De Matteis, in Campania, alle falde dell’Appennino, uno dei principali produttori italiani di pasta di grano duro e, solo per 4 dei formati proposti (orecchiette, cavatelli, gnocchetti sardi e trofie), il Pastificio GRAMM, in Puglia. Impastano la miscela dei 3 grani a regola d’arte per poi trafilarla al bronzo e il risultato è una pasta che tiene bene la cottura, dalla superficie gradevolmente ruvida, che lega alla perfezione con sugo e condimenti. Ecco i tipi: mezze penne rigate, spaghettoni (210- 220 mm), fusilli, penne rigate, spaghetti, linguine grandi, farfalle, rigatoni, mezze maniche rigate, pipe rigate, sedani rigati, casarecce, pasta mista, orecchiette, cavatelli, gnocchetti sardi, trofie. Ha detto Federico Fellini: «La vita è una combinazione di magia e di pasta», a questa pensa Coop.

 

Per completezza di informazione

Giro di pasta con la dietista per conoscere giuste porzioni, caratteristiche e luoghi comuni da sfatare.

Le Linee guida per una sana alimentazione ne raccomandano un consumo quotidiano, pari a una porzione variabile tra gli 80 e i 120 grammi a seconda di età, sesso e attività fisica. Sfatiamo definitamente il falso mito che la pasta faccia ingrassare, ma soprattutto che nel gruppo dei cereali, come riso, orzo, farro, sia la sola sul banco degli imputati. Il contenuto energetico è, infatti, più o meno equivalente e le piccole differenze riguardano i micronutrienti e le fibre.

Ricordiamo, ad esempio, che la pasta integrale non apporta meno calorie di quella tradizionale, ma una preziosa quantità di fibre. Per tutti i cereali: attenzione alle porzioni che portiamo in tavola e ai condimenti o ai sughi elaborati, preferendo minestre e zuppe con verdure o legumi. Per orientarsi tra le tante varietà disponibili, l’etichetta – in particolare la lista degli ingredienti – è sempre utile, per scegliere la pasta più adatta ai propri gusti ed esigenze.

E.T.