Apicoltura Rossi. Giro d’ape

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10 Settembre 2022
Di fiore in fiore e all’Apicoltura Rossi nasce il miele. E poi confetture, marmellate e composte a base di frutta.

Articolo pubblicato su NuovoConsumo del mese di settembre 2022

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Dal Casentino alla Maremma, senza dimenticare la propria terra d’origine. La storia dell’Apicoltura Rossi è iniziata tra le montagne del Casentino: è qui che negli anni Sessanta Novaro Rossi comincia ad appassionarsi alle api e avvia una produzione di miele. In seguito, alcuni alveari vengono spostati in Maremma, verso il mare, in cerca di nuove piante e fioriture apprezzate dai piccoli e preziosi insetti, fino a che l’azienda si trasferisce definitivamente a Grosseto.

AAA cercasi
Oggi a portare avanti l’Apicoltura Rossi sono Stefano Rossi e il fratello Francesco, insieme ad altri collaboratori. I prodotti portano sull’etichetta il marchio La mieleria Rossi Novaro.

L’Apicoltura Rossi conta un migliaio di alveari, che nel periodo di massimo sviluppo (primaveraestate) ospitano circa 70mila api per alveare. La tecnica è quella del nomadismo. Questo significa che gli alveari vengono spostati seguendo le fioriture: si comincia in maggio in Garfagnana per la fioritura dell’acacia, per fare ritorno alle origini in Casentino per il castagno. E poi la Maremma – dalle zone più interne come Manciano, Saturnia, Scansano, fino al mare – dove il meticoloso lavoro delle api porta alla produzione del miele di girasole, trifoglio, eucalipto, marruca e naturalmente millefiori.

Volo magnetico
«Le api si orientano con il magnetismo e il loro volo ha un raggio di circa 2 chilometri e mezzo – racconta Stefano Rossi –; per questo quando spostiamo gli alveari bisogna superare la distanza di almeno 3 chilometri. In questo modo, durante i loro voli giornalieri, le api non possono incontrare niente che hanno già visto e non rischiano di fare ritorno al luogo in cui gli alveari si trovavano in precedenza». Non solo miele.

Oggi l’Apicoltura Rossi ha ampliato la sua attività anche alla produzione di confetture, marmellate e composte a base di frutta: «Per la loro realizzazione – spiega Rossi – utilizziamo delle tecniche di cottura innovative, che ci consentono di preservare il sapore e il colore della frutta».

Vado a mille
Il millefiori del Parco della Maremma, tutti i sentori di una terra.

Il millefiori è un miele capace di “raccontare” il territorio da cui proviene, perché cambia a seconda delle fioriture che maggiormente caratterizzano le varie zone. In quello che nasce in Maremma, ad esempio, non mancano il trifoglio, il girasole o l’eucalipto, tipici di queste terre.

L’Apicoltura Rossi produce 2 diverse tipologie di miele millefiori di Maremma. Uno dei due ha una caratteristica peculiare, ovvero il fatto che gli alveari sono rigorosamente collocati soltanto all’interno dei confini territoriali del Parco della Maremma. «Abbiamo una convenzione con l’ente Parco della Maremma – afferma Stefano Rossi – e produciamo il miele millefiori del Parco della Maremma con il marchio di Qualità Agro». Di colore chiaro, a pasta grossa, compatto e dall’aroma leggero, è questo un miele completo che racchiude al suo interno le caratteristiche di tutti i fiori che lo compongono.