Domani tempo instabile. Quante volte l’avrete sentito dire alla Tv o letto nelle previsioni su internet. Ma come si fa a dire che l’umore del cielo è ballerino? Pioggia, nuvole, vento, tempo sereno non consentono da soli di dedurre che aria tira sopra le nostre teste. Un’atmosfera calma può, infatti, nascondere una certa instabilità interiore come una persona tranquilla all’apparenza che maschera bene i suoi stati d’animo.
Vediamo come.
L’atmosfera è un fluido comprimibile, la distribuzione verticale della sua pressione non è, infatti, omogenea, diminuisce con l’altezza. Così come la temperatura: riscaldandosi dal basso cala gradualmente allontanandosi dalla superficie terrestre perché la radiazione solare riscalda continenti e oceani, che a loro volta riscaldano gli strati bassi dell’atmosfera. Un calore che poi, grazie al fenomeno della convezione termica, si propaga verso l’alto, attraverso i successivi strati atmosferici: quelli più vicini al suolo, più densi, si riscaldano perciò maggiormente rispetto a quelli più alti.
Pensate al forno di casa, però con un gradiente verticale di temperatura invertito rispetto all’atmosfera, per dirla con i meteorologi. Nel forno la temperatura aumenta, infatti, dal basso verso l’alto così che i piatti disposti nei ripiani superiori cuociono più in fretta. Ma torniamo al nostro meteo sereno variabile. I fisici dell’atmosfera, come i profiler a caccia del soggetto ignoto (SI) nelle fiction americane, tracciano il profilo verticale della temperatura. Un surriscaldamento degli strati inferiori dell’atmosfera o un raffreddamento improvviso in altezza andranno ad alterare il profilo, con la conseguente modifica della distribuzione verticale delle temperature. Ecco l’instabilità del tempo diagnosticata dai meteorologi grazie a radiosondaggi (frutto di misure prese con palloni meteo) che mostrano come il profilo verticale della temperatura oggetto d’indagine si allontana da quello stabile. Perché arrivi il brutto tempo e la cellula temporalesca scarichi sulle nostre teste tonnellate d’acqua c’è bisogno dunque del fattore scatenante, come per l’assassino delle fiction criminali.
Altrimenti resta la calma apparente.