Dopo la frenata alle politiche verdi statunitensi impressa dalla nuova amministrazione, alcuni paesi provano a conquistare la leadership mondiale nella lotta al riscaldamento globale: dopo gli annunci di ingenti investimenti giunti da Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita e India, che investirà nelle rinnovabili 250 miliardi di dollari entro il 2022, anche la Cina ha annunciato lo stop a oltre 100 centrali a carbone, alcune in costruzione, e una politica più severa contro le aziende inquinanti. Tuttavia, a dispetto dei buoni propositi, negli stessi giorni la banca statale cinese Exim ha avviato l’espansione di una miniera di carbone a Drmno, in Serbia. Nel Balcani le banche cinesi, approfittando del progressivo disinteresse di Banca Mondiale e Unione Europea a investire nelle fonti fossili, stanno subentrando a finanziare progetti di sfruttamento del carbone nel continente europeo.