Quando si parla di vini è sempre questione di etichetta. Ciò che c’è scritto è importante, fissa i parametri per le regole d’ingaggio. Se appare centrale il nome del vino accompagnato dalla denominazione di origine (Doc o Docg) e dalle eventuali caratteristiche aggiuntive (riserva o biologico, ad esempio), di lato una raffinata illustrazione disegnata a mano del territorio da cui proviene e di cui esprime l’identità, in fondo, come sigillo, la cantina del produttore che firma il vino e ne assicura la qualità, la bottiglia ospita uno dei 38 vini tipici della collezione Fior fiore, prestigiose etichette del Belpaese ed estere, scelte in collaborazione con l’Associazione italiana sommelier, di cui Coop garantisce la tracciabilità della filiera, certificata fino alle aziende agricole produttrici delle uve. Nel retro della bottiglia un QR code rimanda a un racconto del vino sul sito www.coop.it: origine, uvaggi, tecniche di vinificazione e affinamento, abbinamenti consigliati e degustazione guidata... La gioia profonda della sua tenera discesa nell’esofago, purché adatto all’occasione e al menu.
L’etichetta prescrive
Dai grandi rossi piemontesi ai rinomati toscani, dagli aromatici trentini agli intensi siciliani: quello firmato Fior fiore è un viaggio tra grandi cantine e uva pregiata, etichetta dopo etichetta, riconoscibile a prima vista dal colore, utile guida alla scelta in una “cantina” sempre più fornita.
Colpo di sole da dietro un’etichetta bianca: è il giallo paglierino lucente degli 11 vini bianchi – di cui 6 novità – dal fruttato all’aromatico, dal fresco al vanigliato, Doc e Docg da 8 regioni italiane tra le più vocate.
Un elegante color tortora annuncia i rossi, corposi o beverini, invecchiati o giovani, 12 Doc e Docg da 9 regioni italiane, di cui 5 nuovi arrivati. Spiccano tra tutti per la capsula dorata, l’etichetta nera, e per il cartiglio che racconta il vino, la sua indole e gli abbinamenti consigliati, i grandi rossi, che hanno reso celebre il vino italiano nel mondo, tutti e 6 (di cui 2 nuovi) restituiscono ad “eccellente” il suo senso originario.
Una raffinata sfumatura di rosa indica che quella è la bottiglia del rosato della collezione, il Salice Salentino Dop Negroamaro Rosato, mentre l’etichetta color visone, intensa e “caramellata”, che quelli sono 2 vini da dessert, il nuovo Marsala e il Malvasia delle Lipari Doc Passito. Stessi colori per i vini esteri, dai nomi arcinoti: dalla Francia il fruttato Chablis, il corposo e aromatico Alsace Gewürztraminer, il tenue e profumato Côtes de Provence e l’elegante Saint-Émilion Bordeaux.
Visione d’Assieme
L’importanza dei nomi, dicevamo. Si chiama Assieme la linea di vini tipici del territorio a un prezzo accessibile, solo da cantine cooperative di 13 regioni italiane. 28 – di cui ben 12 novità – tra bianchi e rossi, fermi e frizzanti, rosato e da dessert, e altrettante sfumature di colore dell’etichetta che ne esprimono la personalità. L’etichetta riassume l’etica: sotto Assieme e legate indissolubilmente al logo, le parole terra, lavoro, piacere ci dicono che coltivare la vigna significa conoscere il territorio, prendersene cura e rispettarlo perché le sue caratteristiche trovino espressione nel vino; che produrlo è un’arte antica e insieme una tecnica in evoluzione; che racchiusa nella bottiglia c’è una promessa di convivialità, come le immagini della vigna, della mano dell’uomo e del calice illustrano.
Il tipo di vino è scritto al centro, con l’indicazione di provenienza e certificazione d’origine, sotto la cantina del produttore ci mette la firma, sancendone la qualità. E alla cantina si unisce Coop. Tutto quello che c’è da sapere per gustarlo è scritto sul retro: da dove viene, colore, profumo, sapore, i piatti a cui si abbina meglio e il “manifesto” di Assieme. Si offrono prima agli occhi, poi al naso e infine alla bocca 7 nuovi bianchi dei 14 in assortimento, da diverse regioni italiane (regione che vai, infatti, convivialità che trovi): dal Friuli Venezia Giulia il Friuli Doc Pinot grigio, dal Lazio l’Est! Est!! Est!!! di Montefiascone Doc e il Frascati Doc, dalle Marche il biologico Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc, dalla Puglia il Fiano Puglia Igt, dalla Sardegna il Vermentino di Sardegna Doc, dalla Sicilia il biologico Sicilia Doc Grillo.
Ultimi arrivati tra i 12 rossi il Bonarda dell’Oltrepò Pavese vino frizzante dalla Lombardia, il Chianti Docg dalla Toscana, il biologico Terre di Chieti Igp Rosso dall’Abruzzo e un altro biologico, il Sicilia Doc-Nero d’Avola. E ora la differenza la fa il bicchiere.
Vino “nuovo”
Gli ultimi arrivati della linea Fior fiore. Con qualche consiglio sugli abbinamenti più calzanti.
Bianchi
Alto Adige Doc Pinot bianco, dal Trentino Alto Adige, fruttato fresco, è adatto come aperitivo, con antipasti leggeri, pesce lesso e carne bianca.
Collio Doc Friulano, dal Friuli Venezia Giulia, buona sapidità e freschezza bilanciata, da degustare come aperitivo, con prosciutto San Daniele, uova e asparagi, con i piatti della cucina orientale.
Friuli Colli Orientali Doc Ribolla Gialla, dal Friuli Venezia Giulia, da aperitivo e per accompagnare piatti a base di pesce bianco, crostacei e frittura, elegante e fresco com’è.
Lugana Doc, dalla Lombardia, armonico, rotondo, persistente, va bene come aperitivo e abbinato a antipasti, pesce di lago, insalate e cucina asiatica.
Greco di Tufo Docg, dalla Campania, intenso, di spiccata mineralità al gusto, si beve con crudi di mare, mozzarella di bufala e primi di carni bianche.
Rossi
Alto Adige Doc Pinot nero, dal Trentino Alto Adige, profuma di mora e ciliegia, morbido e pieno in bocca, è perfetto per zuppe di pesce, funghi, pollame e carni bianche.
Valpolicella Ripasso Doc Classico Superiore, dal Veneto, sapore secco ma vellutato, con sentore di ciliegia, si sposa bene con cacciagione, carni arrostite, formaggi saporiti, risotto ai funghi porcini.
Vino Nobile di Montepulciano Docg, dalla Toscana, sapore deciso e tannino delicato, ottimo per antipasti, primi piatti con sughi di carne, secondi di carni rosse alla griglia e formaggi semistagionati.
Morellino di Scansano Docg Riserva, dalla Toscana, corposo ed equilibrato, fresco sotto sotto, si abbina molto bene alla cucina toscana, tortelli maremmani e cacciagione su tutti.
Da dessert
Marsala Superiore Riserva Doc Dolce, dalla Sicilia, sentori di crema pasticcera, albicocca disidratata e un leggero fondo amaricante lo rendono la compagnia ideale per cioccolato fondente, formaggi freschi e semistagionati, macedonie di frutta, dolci con crema e ricotta.