Due ricorrenze molto significative in questo mese. Se riusciamo a inquadrarle in una nuova prospettiva, ancora di più: l’8 marzo la festa della donna e il 19 quella del papà. Cominciamo dalla prima: da tempo più che una festa è un momento di impegno e soprattutto di mobilitazione contro la discriminazione delle donne ancora così presente nella nostra società. Invece, la festa del papà ha continuato ad avere un carattere più tradizionale, poco adatto a stimolare riflessioni critiche sulle famiglie contemporanee, sull’equilibrio e la cultura che presuppongono. Viene, quindi, naturale pensare alle nostre famiglie, al peso dei diversi ruoli al loro interno e alla relazione che c’è tra tutto questo e il raggiungimento di una vera parità tra donne e uomini.
Molto negli anni è cambiato e molto sta cambiando nei comportamenti e nello stile di vita delle persone; ma ancora oggi in Italia il carico di lavoro familiare grava molto di più sulle donne che sugli uomini e spesso quest’impegno gravoso le condiziona, e parecchio, nelle loro scelte, limitandone la possibilità di crescita professionale. Inoltre, se gli equilibri non cambiano, questo modello si “tramanderà” ai figli e attuare un vero e profondo cambiamento sarà un’impresa più lenta e ardua. Allora, cogliere l’occasione di queste due ricorrenze per rilanciare l’obiettivo di un’equa ripartizione dei compiti familiari, a partire da un nuovo equilibrio nel ruolo di genitori, va nella direzione giusta: quella appunto del superamento delle discriminazioni, perché le pari opportunità diventino reali, dalle piccole alle grandi faccende della vita.
Già sono presenti in Parlamento proposte di legge per ampliare il congedo di paternità e va in questo senso la legge delega in materia di sostegno alla famiglia già approvata dalle Camere.
Nell’ambito della campagna Close the gap Coop promuoverà una serie di iniziative proprio su questo, sulla parità genitoriale, a sostegno di una nuova e più moderna legislazione in materia. Vogliamo favorire un cambio di mentalità, perché i rapporti siano meglio bilanciati e le donne possano conciliare meglio impegni familiari e lavorativi.
Senza dimenticare che per noi uomini occuparsi di più della famiglia e dei figli sarà, oltre che giusto, un’esperienza bella e rivelatrice.