«Signora, è la spesa della Coop». «Oh, sì, vi apro subito». Questa scena si presenta ogni settimana, fra la Toscana e il Lazio, nelle case di tanti cittadini. È Ausilio, progetto di Unicoop Tirreno, promosso dai propri Comitati soci e partito nei primi anni del Duemila. Si svolge in collaborazione con le associazioni di volontariato e prevede la consegna gratuita a domicilio della spesa per persone in difficoltà, ultra 75enni soli o ultra 60enni soli e non autosufficienti, famiglie con conviventi affetti da handicap o persone con patologie invalidanti. La modalità è semplice: si raccolgono telefonicamente gli ordini, ogni spesa passa regolarmente in cassa per il pagamento con relativo scontrino fiscale, quindi viene consegnata a casa da parte dei volontari che riscuotono l’importo, senza alcun incremento dovuto alla consegna. Nel 2020 lo spauracchio del Covid-19 ha costretto in alcuni casi a interrompere il servizio, in altri – al contrario – a potenziarlo, in altri ancora a modificarlo secondo nuove esigenze. Quello che non è cambiato è il valore di un progetto che coniuga l’acquisto e il sostegno, pratico e umano.
Offrirsi volontario
«È un bellissimo progetto che seguo ormai da qualche anno – le parole di Maurizio Beltramme, volontario e referente per la Sezione soci di Livorno –. Mi sono appassionato sempre di più a un servizio gratuito, com’è nella natura della Cooperativa, in cui emergono le vere necessità e spesso si instaurano rapporti umani. Noi lavoriamo in collaborazione con le associazioni di volontariato, in particolare Auser. Il Covid-19? È stato un disastro, ma ci siamo inventati il modo per continuare in sicurezza, trovando anche altri volontari disponibili».«Mi do da fare e, dopo l’operazione a un ginocchio, sono di nuovo operativa – afferma entusiasta Letizia Canino, quasi 79 anni che, a Livorno, fa l’austista e porta la spesa –. Il bello, e parlo egoisticamente, è che esco e vedo gente. Al telefono poi capita di scambiarci opinioni sui prodotti o darsi ricette, e nascono amicizie». C’è poi chi coordina il servizio, organizzando le consegne e prendendo gli ordini d’acquisto al telefono: «Eh, tutte le responsabilità sono su una vecchietta come me – sorride Lina Bettinetti, 82 anni –. Lo faccio dal 2006 e ormai sono pratica. Alcune persone ringraziano, altri sono prepotenti, ma quasi sempre c’è bisogno di una parola, un consiglio, e per me, che 4 anni fa ho perso mio figlio, è un’attività che mi libera tanto la testa».
«Faccio il servizio spese e aiuto Lina in ufficio – dice con un pizzico di orgoglio Valentina Avellino –. Ci si sente utili e ci si affeziona alle persone». «Ho ereditato questo gruppo, come coordinatore, nel gennaio 2019 – spiega Riccardo Cantini, punto di riferimento a Rosignano –. Già prima eravamo un numero consistente, ma con l’arrivo del coronavirus siamo stati letteralmente tempestati di telefonate da parte di anziani e, grazie alla collaborazione con Pubblica Assistenza e Comune, siamo arrivati a gestire anche 100 interventi, per quasi 300 spese al mese. Ausilio è un servizio importantissimo, pratico ma anche umano. Quello che una volta era il “buon vicinato”. Certo, non mancano i furbetti che vorrebbero approfit-tarne, e ci stiamo attenti», conclude Riccardo con l’aria di chi la sa lunga. A Follonica l’interesse dell’assessore Mirjam Giorgieri ha portato alla firma di un protocollo fra Unicoop Tirreno e Croce Rossa. «Mi sono fatta avanti con Unicoop Tirreno lo scorso marzo pensando che, con il coronavirus, il servizio fosse ancora più necessario – ci racconta Giorgieri –. Sono entrata nel gruppo in questo modo e portavo le spese. A settembre ho dovuto smettere perché ero impegnata con i miei figli, ma ritengo Ausilio un servizio essenziale sia per utilità che sotto l’aspetto della finalità sociale». «Da 7 anni sono in pensione, da 6 sono volontaria e tengo un po’ le fila del servizio a Follonica – afferma Donatella Boscaglia, ex dipendente Coop –. Di bello in questo progetto c’è che si vorrebbe fare sempre di più. Quando senti la voce delle persone che riconoscono la tua, ti si allarga il cuore. Magari hanno figli, ma sono lontani, e una voce amica fa bene. Fa arrivare il sole. Mia mamma ha 101 anni. Mi ha insegnato che fare le cose per gli altri dà piacere. Lei lo faceva e io continuo la sua strada». «Con il Covid-19 il servizio si è fermato, vista anche l’età media piuttosto alta dei volontari – dichiara rammaricato Pino Aiuto di Acquapendente –. L’attività, però, si è trasferita al Comune con un servizio analogo. La volontà è di riprendere appena possibile, ovviamente in sicurezza. Abbiamo sempre considerato Ausilio in forma esclusivamente volontaria e i rimborsi chilometrici previsti li abbiamo convogliati in donazioni. Una volta al reparto pediatrico “Silvestrini” di Perugia, un’altra alla casa di riposo “San Giuseppe” di Acquapendente». «Sono un’operatrice sociosanitaria in pensione ed era carino incontrare ogni settimana questi vecchietti che usufruiscono di Ausilio – a parlare questa volta è Dina Ascani, sempre della Sezione di Acquapendente –. È una bella sensazione quando le persone anziane aprono la porta con un sorriso».
Con l’ausilio di...
Nel 2019 sono state quasi 7mila le spese portate complessivamente nei territori coperti dal servizio Ausilio, presente a Rosignano, Piombino, Riotorto, Donoratico, Cecina, San Vincenzo, Livorno, Avenza, Follonica, Massa Marittima, Velletri, Genzano, Acquapendente.
Oltre 212mila euro il valore di spesa totale, per un numero d’insieme di 166 volontari per 264 persone che la spesa la ricevono
Storie di tutti i giorni
Dietro i numeri delle spese consegnate e del loro valore economico ci sono storie e volti allo stesso tempo uguali e diversi. Gabriella e Angelina Biancarini sono due sorelle che abitano ad Acquapendente: «Ausilio è un servizio molto importante, specialmente per me che ho 90 anni e vivo sola – le parole di Angelina –. Stessa storia per mia sorella che è pure cieca e vive sola anche lei. I volontari sono tutti gentili e posso solo dirne che bene. Speriamo riparta presto».
L’intonazione della voce di Roberta Foresi, presidente della sezione livornese dell’Unione italiana ciechi, è di quelle che contengono un grazie: «Sono da sempre socia Coop e usufruisco del servizio da diversi anni. Al telefono c’è sempre la gentilissima e paziente signora Lina e anche chi porta la spesa a casa è cordiale ed educato».
«Fare Ausilio sul campo è tante cose»...
«Le hai prese le monete per i carrelli?».
«Quante sono oggi le spese? C’è anche la signora del quinto piano senza ascensore? ».
«Oggi guidi te che io non voglio noie».
Fare Ausilio sul campo è tante cose: è una risata e una battuta, una riflessione davanti a una persona anziana che ti ringrazia mentre ti allunga i soldi della spesa. È rispondere che non possiamo accettare denaro – quando ce lo offrono come mancia – perché è un servizio di volontariato e sì, se ci regala un cioccolatino, quello lo prendiamo volentieri. La fatica, le scale a piedi, la pioggia che picchia sulla testa, il parcheggio che non si trova, fanno pari, alla fine del pomeriggio, con il sorriso ricevuto alla seconda spesa, ma anche con il “grazie di cuore” riscosso alla quarta, mentre infilavamo già l’uscita per un altro indirizzo