Una signora casa

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4 Aprile 2018
L’esperienza di chi la riqualificazione energetica della propria casa l’ha fatta.
di Luca Mercalli

Per pigrizia, lentezza e indifferenza il malanno ambientale è peggiorato e ora occorrono cure drastiche, come la riqualificazione energetica delle nostre case. Il settore residenziale è responsabile di circa il 35% delle emissioni totali, soprattutto a causa del pessimo isolamento termico di pareti, finestre e tetti, che disperde al vento la preziosa energia per il riscaldamento invernale e il raffrescamento estivo, con pesanti effetti anche sulle nostre bollette. Gli edifici italiani sono quasi tutti vecchi e inadeguati a utilizzare in modo efficace l’energia, ma oggi le case sostenibili, fino ad arrivare a quelle passive che sono così isolate da non avere bisogno di impianti di riscaldamento, sono una realtà. Inoltre l’ecobonus del 50% sui serramenti, del 65% su isolamenti e pompe di calore e perfino del 75% per i condomini permette di detrarre fiscalmente questi importi in 10 anni. Unito al risparmio energetico immediatamente visibile in bolletta rende ancora più attraente l’investimento. Io l’ho fatto già da una decina d’anni nella mia abitazione: nuove finestre con doppio vetro, cappotto in fibra di cellulosa sul solaio, pompa di calore con riscaldamento a pavimento, un tetto completamente ricoperto di pannelli fotovoltaici e collettori solari  per l’acqua calda.
L’energia che catturo gratuitamente e senza emissioni dal sole è sufficiente a tutte le mie necessità di climatizzazione, elettrodomestici e illuminazione, e quella in esubero la utilizzo per caricare l’auto elettrica. Nelle giornate nuvolose e di notte attingo dalla rete elettrica ma, grazie al monitoraggio di produzione e consumi attraverso la domotica, sono sempre in grado di ridurre sprechi e inefficienze. A casa mia lavatrice e lavastoviglie funzionano preferibilmente quando splende il sole, in modo da impiegare l’energia autoprodotta.

Con la riqualificazione energetica della casa il risparmio può arrivare all’80% rispetto alla bolletta prima della cura e la riduzione di inquinamento è un beneficio che non ha prezzo per preservare l’ambiente che lasceremo ai nostri bambini. E poi c’è il sottile piacere dell’autosufficienza: è bello fare una doccia calda senza aver bruciato gas e riscaldarsi o muoversi con energia rinnovabile al posto di quella fossile.
Il problema maggiore della riqualificazione edilizia consiste oggi nel trovare professionisti seri e preparati e installatori aggiornati sulle nuove tecnologie. Gli interventi tecnici sulle case non sono banali e vanno progettati con cura se non si vogliono sorprese, come le condense e le muffe sui muri per via di isolamenti malfatti o risparmi inferiori alle attese per impianti mal dimensionati.
Non bisogna affidarsi al primo che capita, ma valutare eventualmente più di un’offerta per scegliere il prezzo, le capacità e gli impianti ottimali.