Dal nostro mare al mercato ittico, dal distributore al banco del pesce del supermercato. Un percorso quotidiano che segna la storia della Purificato srl, azienda con sede a Formia (LT) che si occupa di commercio all’ingrosso e al dettaglio di prodotti ittici, asta del pescato, lavorazione e stoccaggio di prodotti freschi e congelati.
In rete
Siamo negli Anni Venti, a Formia (LT), quando Arturo, il nonno di Gianni Purificato – attuale titolare dell’azienda – inizia a vendere il pesce sui mercati di Roma e Napoli. Si lavora con mezzi di fortuna, tra mille sacrifici: il pesce si trasporta anche a cavallo e in alcuni casi ci si spinge fino a Genova. E si lavora soprattutto con le lampare, i pescherecci dalle grosse lampade che illuminano la superficie dell’acqua e raccolgono nelle proprie reti soprattutto alici, sarde e pesce azzurro. Insieme ad Arturo, a portare avanti nel corso dei decenni l’attività ci sono i figli, tra cui Aristide, il padre di Gianni.
E oggi, in un ulteriore passaggio di testimone di generazione in generazione, è proprio Gianni, con il cognato Pierluigi, a proseguire la lunga tradizione di famiglia nel settore ittico. Certo, nel corso del tempo, vi sono stati cambiamenti significativi.
«Circa una ventina di anni fa abbiamo trasformato l’azienda e cambiato il magazzino», spiega Purificato. Oggi la Purificato srl dà lavoro a 55 persone e sorge nella zona adiacente al porto di Formia. L’azienda porta avanti un’attività che non si ferma (quasi) mai.
Base d’asta
«Il nostro lavoro inizia alle 3 di notte – racconta Purificato –. Intorno alle 4 nella nostra area attrezzata arrivano gli scarichi da Roma e Napoli e comincia il mercato, che prosegue fino alle 7 di mattina ». Durante la mattinata rientrano le barche dei pescatori locali. Il pesce arriva dalle zone limitrofe come, per esempio, dall’Isola di Ponza.
Con quest’ultima c’è una reciproca collaborazione perché da Formia partono e arrivano i traghetti per le isole pontine. I tramagli portano merluzzi, sgombri, sogliole, seppie, triglie, mazzancolle pescati nel Golfo. All’ora di pranzo si iniziano le preparazioni per la grande distribuzione, che eventualmente saranno poi integrate con il pescato delle barche che rientrano nel pomeriggio.
Dalle 17 inizia l’asta del pescato locale, portato dai pescatori a tramaglio e strascico: un rito che si ripete nel tempo e in cui si riannodano i fili con la tradizione.