Il nuovo protocollo d'intesa consente il mantenimento dei livelli di funzionamento di Casa Matteo in Burkina Faso.
“Il Progetto Matteo –ricorda Massimo Favilli, direttore soci e comunicazione- ha raggiunto i 15 anni dalla fondazione. Dopo una fase di autonomia economica raggiunta pienamente nel 2010, la crisi politica del vicino Mali, aggravata dalla successiva instabilità interna del Burkina Faso, soggetto a ripetuti attacchi di formazioni terroristiche, si è reso necessario un nuovo intervento economico a sostegno del progetto da parte dei sostenitori (Unicoop Tirreno, Shalom Italia, Diocesi di Dorì). In questa situazione particolarmente difficile è stata determinante la buona gestione delle suore che si occupano di tutte le attività di Casa Matteo e che lavorano incessantemente per il benessere dei bambini ospitati nella struttura, ma anche per la comunità locale verso la quale si adoperano in uno spirito di dialogo interreligioso, offrendo cure sanitarie, continue alla popolazione”.
L’interesse dei tre partner di Casa Matteo, nonostante il perdurare delle difficoltà politiche e le difficili condizioni di sicurezza, è continuare a sostenere la struttura e le sue attività, rinnovando gli impegni precedentemente assunti, in uno spirito di vicinanza e solidarietà al popolo burkinabè.
In questo quadro Unicoop Tirreno s’impegna a versare 10.000 euro annui direttamente alla Diocesi di Dorì per gli anni 2019 - 2021 e Shalom Italia s’impegna a versare 10.000 euro annui per i 3 anni dell'accordo.
La Diocesi di Dorì lavora a far si che la struttura funzioni in maniera adeguata al mantenimento di tutti i servizi erogati alla popolazione locale, all’accoglienza di tutti i bambini orfani e al sostegno di quelli che, reinseriti nelle famiglie di origine come previsto dal Ministero degli affari Sociali, ne abbiano necessità. S’ impegna altresì a fornire una relazione annuale da consegnare preferibilmente alla delegazione italiana nella visita annuale alla struttura.
(Ufficio Stampa)