Dalle Marche ai Castelli Romani, nel segno della passione e dell’artigianalità. La storia del Pastificio Papi inizia dal sogno di nonno Ugo che dalle Marche, terra cuore pulsante della pastificazione, approda a Roma per lavorare in uno dei più importanti pastifici del Lazio. Ma il desiderio di dare vita a un’attività in proprio, che porti il nome della famiglia, è ancora più grande e nei primi Anni Ottanta nasce così il Pastificio Papi.
Pacchetto completo
All’inizio si tratta di un piccolo laboratorio a Roma, che produce pasta secca all’uovo. Oggi quei 3 carrelli di pasta (210 chili) che nei primi tempi il pastificio sfornava quotidianamente sono diventati 30 quintali giornalieri e il vecchio laboratorio si è spostato in uno più grande, nel comune di Monte Compatri (Roma). Siamo nella zona dei Castelli Romani, appunto, poco lontano da Frascati e dalla stessa Roma. A portare avanti l’attività a conduzione familiare è il nipote di Ugo, Simone, insieme ai genitori e al fratello minore.
«Abbiamo ancora i macchinari del dopoguerra, di antica concezione – sottolinea Simone Papi – e una lavorazione basata sulle tempistiche di trasformazione delle materie prime, essiccazione lenta a basse temperature, grande attenzione alla sicurezza alimentare». Al Pastificio Papi si è preservata una filiera artigianale, quindi per la maggior parte la lavorazione avviene a mano senza l’ausilio di macchinari. La trafilatura è in bronzo. «Pesiamo ancora ogni singolo pacchetto a mano e vengono tutti visionati singolarmente », aggiunge con orgoglio Papi. La selezione delle materie prime segue innanzitutto il criterio guida della qualità e, quando possibile, anche della territorialità. Se inizialmente il pastificio produceva pasta secca all’uovo (quindi con 2 ingredienti, semola di grano duro e uova), in seguito la produzione si è ampliata e oggi ci sono anche pasta di semola in formati speciali e altri prodotti.
C’è, ad esempio, una linea di pasta all’uovo aromatizzata che include le bavette al nero di seppia (pescato in mari in cui si pratica la pesca ecosostenibile) e le bavette al pomodoro e peperoncino. Com’è noto, i Castelli Romani sono terra di grande tradizione culinaria e la pasta Papi ben si sposa con le ricette tipiche. Il pastificio ha stretto un forte legame con il territorio e la sua pasta non manca mai quando si organizzano feste e sagre di paese. E non manca neanche sugli scaffali dei negozi Coop di Umbria e Lazio.
Pro formati
Lumaconi, paccheri, millerighe, calamarata. E altri tipi ancora.
Accanto alla pasta secca all’uovo, segno distintivo della produzione fin dagli esordi, il Pastificio Papi propone oggi anche pasta di semola di grano duro in formati speciali, spesso tipici della tradizione. Ci sono, ad esempio, i lumaconi, da preparare al forno come facevano le nonne, i paccheri, le millerighe o la calamarata che ben si adatta ai piatti di pesce.
«Cerchiamo di dare spazio a quei formati che ben si prestano a soddisfare i gusti delle persone più vicine a noi e al nostro territorio – dice Simone Papi – e ci impegniamo per dare ai nostri clienti un prodotto di qualità superiore, anche per la passione con cui lo facciamo».