Giugno 2024. L'intervento del presidente

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1 Giugno 2024
di Marco Lami

Articolo pubblicato su NuovoConsumo del mese di giugno 2024

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Nelle scorse settimane sono stati diffusi dall’Istat dati molto interessanti sull’andamento del nostro Paese. È confermato un notevole calo della crescita dell’inflazione e una lieve crescita del Pil. Ma attenzione: parliamo di un rallentamento dell’inflazione, ciò significa che il livello dei prezzi non torna indietro, ma continua a salire anche se con un ritmo molto più lento rispetto ai mesi precedenti.

Siccome i salari da anni aumentano a un ritmo molto basso, il divario tra questi e i prezzi resta ancora alto. Tra gli effetti di questo squilibrio dobbiamo evidenziare una notevole diminuzione della propensione all’acquisto delle famiglie, che genera una diminuzione delle quantità di prodotti messi nel carrello della spesa, e un orientamento delle persone verso prodotti di prezzo più contenuto: fenomeni che anche noi, come Unicoop Tirreno, registriamo. Se poi passiamo dai dati reali alle percezioni che spesso guidano i comportamenti, vediamo che l’inflazione percepita è molto più alta di quella reale. Da questi dati viene fuori un Paese che mostra difficoltà reali (divario prezzi-salari) e che, per una buona parte, non si sente così fiducioso verso il futuro. In frangenti come questo, ognuno, più che mai, deve fare al meglio la sua parte.

Quanto a Coop, in questi anni di forte inflazione, non ha riversato per intero sui prezzi alla vendita gli aumenti di costo che ha subito, dalle merci all’energia. È stata individuata una serie di prodotti basilari per i soci che puntano su una spiccata convenienza e in quest’ambito voglio ricordare gli Spesotti, prodotti Coop, essenziali ed estremamente convenienti, ma che mantengono i livelli fondamentali di qualità e sicurezza caratteristici dei prodotti a marchio.

Infine Coop ha rinnovato il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del proprio settore dando giuste risposte alle aspettative delle lavoratrici e dei lavoratori, a partire proprio dalle richiesta di aumento salariale. Così abbiamo cercato di fare al meglio la nostra parte. Ma siamo tra coloro che ora si aspettano l’apertura di una prospettiva positiva, un piano politico di lungo periodo, che finalmente riduca le disuguaglianze e promuova una crescita equa e sostenibile per questo Paese.