Un lungo percorso

  Aggiungi ai preferiti
4 Settembre 2017
La strada che ha portato al Bilancio consuntivo 2016 – discusso e approvato, tra luglio e agosto, dalle Assemblee Separate delle Sezioni soci – e uno sguardo ai primi dati di quest’anno, nel segno del risanamento e della ripresa della Cooperativa
di Rita Nannelli

Dietro le cifre apparentemente aride di un bilancio si nascondono obiettivi e azioni. E soprattutto per una Cooperativa stendere un bilancio non è una mera operazione economica. Discusso e approvato nelle Assemblee Separate delle Sezioni soci – che si sono svolte dal 24 luglio al primo agosto – il Bilancio consuntivo 2016 di Unicoop Tirreno racconta di «un anno decisivo per il futuro della Cooperativa – ha sottolineato il presidente Marco Lami –. Si è concluso il percorso che ha reso più solido il nostro patrimonio (347,4 milioni di euro il patrimonio netto della Cooperativa, 307,3 milioni di euro il patrimonio netto consolidato, cioè quello di tutte le società del Gruppo, ndr) grazie al sostegno delle altre Cooperative. Un fatto determinante che ci rassicura. Si è insediato inoltre un nuovo gruppo dirigente e si è redatto un Piano industriale triennale che ha come scopo il risanamento e il rilancio di Unicoop Tirreno. Gli effetti positivi previsti si inizieranno a vedere in concreto da quest’anno in poi, ma i primi segnali di ripresa si avvertono già», precisa Lami.

Dati di fatto
Ma ricostruiamo con ordine la strada percorsa da Unicoop Tirreno nel corso del 2016 con uno sguardo ai primi mesi di quest’anno. L’intervento delle altre cooperative di consumo e di Coopfond, con la sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi, ha portato al raddoppio del patrimonio e a una notevole riduzione dell’indebitamento. Questo ha permesso di rispettare appieno le nuove regole fissate dalla Banca d’Italia sul rapporto tra patrimonio e Prestito Sociale e di liberare risorse finanziare prima congelate nelle forme di garanzia del Prestito, il che si traduce in sicurezza e tutela per i soci prestatori e i loro risparmi. Inoltre è stato cambiato radicalmente il gruppo manageriale alla guida della Cooperativa, con un nuovo direttore generale, a cui è stato affidato il compito di costruire un Piano industriale di risanamento e rilancio da attuare in 3 anni. Avviata anche una trattativa con le organizzazioni sindacali che si è chiusa a maggio scorso con un accordo per gestire gli esuberi e ridurre i costi del personale in linea con quanto previsto dal Piano, salvaguardando l’occupazione. «Mesi difficili per Unicoop Tirreno, impegnata in un lavoro serrato e decisivo per il suo futuro, ma l’incremento del patrimonio e l’accordo sindacale rappresentano i primi traguardi per l’attuazione del Piano, insieme alle misure che si stanno applicando per una migliore gestione dei punti vendita e che cominceranno a dare risultati dall’anno in corso», sottolinea il presidente. Seppure in un momento così delicato la Cooperativa ha, infatti, puntato sullo sviluppo, investendo nella rete di vendita con l’apertura del nuovo Centro commerciale di Grosseto e del primo distributore Enercoop, le ristrutturazioni di Livorno La Rosa, di Venturina Terme e l’apertura di Seravezza.

Voci di bilancio
Vediamo ora alcuni dati che ci aiutano a cogliere i primi segnali che un cambiamento è in atto, al di là del segno meno. La gestione commerciale registra un tendenziale miglioramento e la perdita si è ridotta del 10% rispetto all’anno precedente, mantenendo la convenienza dell’offerta riservata ai soci: ammontano, infatti, a oltre 30 milioni di euro i vantaggi esclusivi sulla spesa. Col segno più la gestione finanziaria (seppure in calo rispetto all’anno precedente per crisi bancarie e mercati ballerini) per un risultato della gestione ordinaria del Gruppo Unicoop Tirreno di -12 milioni,prima delle poste straordinarie. Infatti nel Bilancio 2016 sono stati compresi gli oneri di ristrutturazione previsti nel prossimo triennio, nonché la cessione della quota di partecipazione in Distribuzione Roma, oltre a svalutazioni straordinarie di obbligazioni subordinate bancarie e svalutazioni prudenziali di crediti e merci, un fondo gestione rischi molto consistente. Tutto ciò ha portato a una perdita elevata, ma non ripetibile, straordinaria appunto, di 38,7 milioni per il Bilancio consolidato e di 44,7 per quello di Unicoop Tirreno.

Segnali di cambiamento
Quanto al Bilancio dell’anno in corso, sarà ancora di transizione, ma alcuni interventi cominceranno a farsi sentire: la riduzione dei costi del personale, quella delle spese di gestione, gli interventi di miglioramento dell’organizzazione dei punti vendita, quelli di ristrutturazione fatti e programmati per rilanciare importanti negozi del Lazio: l’Iper di Colleferro e di Roma Casilino, nonché la ristrutturazione dell’Iper di Roma Eur che, da questo mese, rappresenta il punto più avanzato di una nuova e moderna concezione di struttura di vendita, e quella del Supermercato di Grosseto via Inghilterra. Tutti interventi volti a rilanciare l’attività commerciale e a migliorare il risultato, seppure in un contesto generale ancora difficile, con accenni di ripresa dell’economia nazionale ancora debolissimi, consumi stagnanti, concorrenza in crescita. Il Bilancio preventivo 2017 prevede il dimezzamento della perdita della gestione caratteristica (che, secondo il Piano, deve tornare a produrre reddito commerciale entro 3 anni), una sostanziale tenuta delle vendite e una consistente riduzione dei costi gestionali. Ebbene, i numeri di Unicoop Tirreno dei primi mesi dell’anno sono in linea con quanto previsto dal Bilancio. «Dopo aver rafforzato il patrimonio, la Cooperativa deve tornare velocemente a fare utili – dichiara Lami guardando a un immediato futuro –. È un dovere etico verso le Coop che ci hanno sostenuto, verso i soci, verso i dipendenti»

 

I soci registrati sul nostro sito possono consultare il bilancio completo a questo link

Potrebbe interessarti anche