Il cioccolato equo e solidale mette su famiglia: in casa Coop nasce una nuova linea Solidal che da questo mese conta 10 tavolette di cioccolato a marchio convertito dalla filiera produttiva convenzionale a quella Fairtrade. Una novità buona in tutti i sensi, che rinforza un impegno sul fronte della qualità del prodotto e dell’equità del consumo che Coop porta avanti da oltre 20 anni con i prodotti via via inseriti nell’assortimento Solidal.
Ben fatte
Finissimo al latte, fondente extra, con e senza zuccheri aggiunti, nera al 72% cacao, con nocciole, al latte e riso e bianco, in diversi formati: i prodotti della linea sono ben riconoscibili grazie a una varietà di colori, dal rosso, al rosa, al verde e all’immancabile bollino nero e celeste Fairtrade, qualità e convenienza come da marchio Coop, ma anche etica, ambiente e sostegno economico e sociale alle comunità in cui operano le cooperative e i produttori partner di Coop. Quanto alle origini, la neonata linea Solidal spazia da Perù, Repubblica Dominicana e Madagascar a Costa Rica, Mauritius e Swaziland per le tavolette con zucchero di canna aggiunto. Da qui cacao e zucchero di canna arrivano in Italia nell’impianto di Icam di Orsenigo (CO) che sforna le 10 in assortimento.
Per chi vede una contraddizione con la logica del km zero, lo sguardo è da allargare a una molteplicità di fattori, come spiega Vladimiro Adelmi, responsabile prodotto Coop Solidal e ViviVerde di Coop Italia: «Premesso che l’importazione del cacao è necessaria perché in Italia non si produce, in generale contrapporre il Fairtrade al prodotto locale è un errore perché entrambi generano valore per tutti i soggetti coinvolti nella filiera, sia per i produttori che per i consumatori. Il giudizio va quindi dato non su quanti chilometri separano produttore e consumatore, ma sui “chilometri giusti” lungo la filiera, ovvero sulla qualità delle relazioni e sui benefici che lo scambio produce lungo tutto il ciclo di produzione e di vendita».
Mondo Solidal
Questa la logica che ha mosso Coop fin dai primi passi, nel lontano 1995, con la vendita del Caffè per la solidarietà, il primo prodotto equo e solidale a marchio Coop: una confezione colorata e dal packaging esotico, affiancata negli anni dal tè, dal pallone e da altri prodotti. Il 2005 poi è stato l’anno del primo prodotto tessile, mentre il 2007 quello dei fiori, in particolare il primo mazzo di rose a 9 steli del Kenya. Dopo il premio ricevuto nel 2010 come migliore catena europea per impegno etico, nel 2013 Coop segna un altro primato in Italia, convertendo tutta la linea del tè a marchio che viene certificato Fairtrade e biologico e diventa così Solidal. Oggi, a 22 anni dal primo prodotto equo, la gamma Solidal comprende 47 articoli che vanno dal non food agli alimentari confezionati fino alle banane e ananas freschi, provenienti da oltre 50 cooperative e gruppi operanti in circa 25 paesi del Sud del mondo. Una varietà di gusti che, con materie prime selezionate, cura nei processi di lavorazione e controlli lungo la filiera, realizza anche l’obiettivo di tutelare i produttori e le loro risorse ambientali, il tutto a un prezzo giusto tanto per i fornitori che per i consumatori.
L’anima del commercio
Letteralmente “commercio equo”, Fairtrade identifica il marchio internazionale di certificazione etica più riconosciuto al mondo che sostiene i produttori dei paesi poveri perché abbiano accesso al mercato internazionale in condizioni di trasparenza e correttezza. Fairtrade Italia è il Consorzio che dal 1994 promuove il marchio Fairtrade nel nostro paese: è costituito da organizzazioni attive nella cooperazione internazionale, nella finanza etica e nell’azione sociale volta al rispetto dell’ambiente e alla tutela dei consumatori.