All'origine

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Dall’olio d’oliva al pomodoro, dal latte alle uova, dai salumi ad altri tipi di carni lavorate. La nuova linea a marchio Coop si chiama Origine, perché di ogni prodotto si ricostruisce la storia e la provenienza.
di Maria Vittoria Ferri

Che l’attenzione dei consumatori sui temi della sicurezza, della salubrità e dei controlli, soprattutto sui prodotti che mangiano, stia crescendo costantemente è un dato di fatto. Così come cresce la sensibilità per i diritti di chi lavora nelle diverse filiere, dal campo al negozio. Mentre le cronache italiane offrono costantemente episodi di frode e raggiro o casi di sfruttamento, e una compelta e corretta informazione verso il consumatore è una merce ancora abbastanza rara.

Seguire le tracce

Se questa è la premessa, si capisce molto bene perché Coop, che su questi temi – sicurezza, controlli, diritti – è impegnata da sempre, abbia scelto nel suo percorso di profondo rinnovamento dei suoi prodotti a marchio di dare vita a una linea che si chiama Origine e che propone prodotti provenienti da quelle filiere dove più frequenti sono i problemi citati all’inizio: si va dall’olio d’oliva al pomodoro, dal latte alle uova, dai salumi ad altri tipi di carni lavorate. «Far nascere la linea Origine è un modo per confermare e rilanciare quegli elementi distintivi che sono alla base del nostro modo di rapportarci con i soci, con le famiglie e i consumatori – spiega Roberto Vanzini, brand manager di Coop Italia –. Giustamente l’attenzione verso alcune problematiche è aumentata. Si tratta di un cambiamento strutturale nell’atteggiamento e nelle scelte dei consumatori. E noi vogliamo dare una risposta a questo cambiamento, perché siamo in grado di offrire il massimo di garanzie sul piano igienico-sanitario, della qualità, con il massimo di trasparenza. Coop è in grado di raccontare al consumatore – precisa Vanzini – da dove vengono le materie prime, come sono stati nutriti gli animali, quali controlli abbiamo fatto, dov’è avvenuta la lalavorazione. La linea Origine consente di ricostruire la storia di ogni prodotto con una rintracciabilità totale».

Corretta informazione

I primi prodotti Origine già arrivati sugli scaffali sono 4 tipi di latte (fresco intero, parzialmente scremato, microfiltrato intero e quello parzialmente scremato). E già dall’evidenza delle informazioni sulla confezione (materia prima 100% italiana, mucche alimentate senza ogm ecc.) emerge l’impostazione di cui abbiamo parlato fin qui. A breve saranno disponibili sugli scaffali l’olio extravergine d’oliva (100% italiano, con accurata selezione di aziende agricole e frantoi, tracciabilità e rigide specifiche di qualità come l’acidità), il salmone affumicato scozzese (con un’alimentazione senza coloranti artificiali, proteine, grassi animali e ogm). Entro fine anno la squadra Origine si arricchirà delle uova fresche ed extra fresche, dei prodotti a base di pomodoro (passata, polpa, pelati e concentrato), diversi tipi di salume in vaschetta (salame, mortadella, pancetta e coppa) e alcuni surgelati di carni avicole (come cotolette di pollo, polpette e hamburger). Le informazioni sulle confezioni e in etichetta saranno il più possibile dettagliate ed esaurienti, ma a queste si accompagna la possibilità di accedere per molti prodotti al sito internet www.cooporigini.it, in cui è possibile conoscere l’esatta provenienza delle materie prime e dei principali ingredienti. Tutte informazioni che si sommano a quelle presenti anche nel catalogo on line di prodotti a marchio Coop (www.catalogoprodotti.coop.it). A rendere possibile una linea di prodotti come Origine c’è anche il lavoro, avviato e tuttora in corso, fatto da Coop con la campagna Buono e giusto, mirata a combattere lo sfruttamento dei lavoratori nelle filiere agricole. Su questa rivista ne abbiamo già parlato più volte, dando conto delle centinaia di controlli che si sono fatti sulle più importanti filiere (dalla raccolta del pomodoro a quelle dei diversi tipi di agrumi), dei rigorosi capitolati che ogni fornitore deve sottoscrivere. Valori e scelte etiche che sono in tutti i prodotti Coop, anche in quelli delle altre linee già esistenti che continueranno ad essere presenti nell’assortimento: se prendiamo il latte, nella linea ViviVerde ci sono quelli biologici, avremo il latte fresco d’alta montagna della linea Fior fiore e quello ad alta digeribilità della linea Bene.sì.

Da dove vieni?  
www.cooporigini.it per scoprire da dove provengono gli ingredienti principali di un prodotto.

Dal 2013 è attivo il sito  www.cooporigini.it attraverso il quale sono disponibili le informazioni su oltre 1.400 prodotti a marchio Coop. Basta inserire il nome del prodotto o il codice Ean per scoprire da dove vengono gli ingredienti principali. Coop è stata la prima a livello europeo a compiere una scelta di trasparenza come questa per consentire ai consumatori di fare i loro acquisti con la massima informazione possibile. Ricordiamo che (a parte quelli che vengono obbligatoriamente dall’estero, come caffè, cacao o altra frutta tropicale) i prodotti a marchio Coop sono in larga maggioranza fatti con materie prime italiane. Come spiegato più volte su questa rivista l’Italia è un paese non autosufficiente dal punto di vista delle produzioni agroalimentari. In più, per molte delle produzioni più importanti (dalla pasta al vino) che hanno una forte quota di export (cioè si esporta una quantità più grande di quella che viene prodotta con le sole materie prime nazionali) alle materie prime nazionali si sommano quelle provenienti da paesi esteri.
È possibile avere tutte le informazioni della campagna Coop anche scaricando le apposite applicazioni, disponibili per smartphone e per tablet con sistemi operativi Apple e Android. Per la ricerca basta digitare Cooporigini su App store o Google play.

 

I signori della truffa
Le frodi agroalimentari in Italia.

Per capire meglio l’entità del fenomeno delle frodi agroalimentari in Italia e quindi il valore dell’impegno Coop a tutela dei consumatori, bastano alcune cifre. Il report 2015 dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità del Ministero delle politiche agricole parla di 676 sequestri effettuati in un anno (poco meno di 2 al giorno), per una quantità di merce pari a 76.656 tonnellate per un valore di 68 milioni. Cioè su 53.490 prodotti controllati il 14 per cento era irregolare (a volte per piccoli dettagli a volte per problemi ben più seri e gravi), mentre su 24mila aziende controllate ad avere qualche problema era più del 20 per cento. Del resto le cronache parlano chiaro: olio spacciato per extravergine, vini adulterati, prodotti biologici venduti senza certificazione, mozzarelle di bufala... senza bufala. Un campionario variegato che dimostra come la preoccupazione dei consumatori abbia fondati motivi.
A queste cifre sono da aggiungere i dati del Nucleo antifrode dei Carabinieri, sempre nel settore delle politiche agricole e alimentari, con altre 722 tonnellate di prodotti sequestrati, 122 violazioni penali, multe comminate per quasi 3 milioni di euro e la scoperta di 3 milioni e 838mila euro di aiuti comunitari indebitamente percepiti. C’è da ricordare comunque che, come riconosciuto anche dagli altri paesi e dall’Unione europea, il sistema di controlli e di allerta italiano è tra i più efficienti. Dunque le cifre sono sì indice della presenza di pezzi di economia malsana, ma sono anche frutto del prezioso lavoro di prevenzione e repressione delle forze dell’ordine e delle autorità preposte ai controlli.