Nel generale clima di stagnazione economica e di calo dei consumi, c’è un settore in piena espansione che da alcuni anni non conosce crisi alcuna. È il biologico.
Lo sanno molto bene i soci e clienti che frequentano i punti vendita Coop dove, accanto ai prodotti biologici confezionati, si stanno facendo strada in alcuni negozi anche quelli sfusi. Non a caso la superficie coltivata in modo bio ha ormai superato 1,5 milioni di ettari (circa il 12 per cento della superficie agricola utilizzata) con una crescita di quasi 1 punto percentuale rispetto all’anno precedente. E non si tratta solo di frutta, verdura, legumi e cereali: buona parte dei terreni riconvertiti è stata destinata al pascolo.
Solo nel 2015 sono stati riconvertiti oltre 100mila ettari all’agricoltura biologica per stare al passo con una domanda sempre più alta. Basti pensare che, mentre il totale della spesa alimentare è in leggera flessione, le vendite del biologico veleggiano col vento in poppa (nel primo trimestre del 2016 sono aumentate di oltre il 20 per cento) dando corpo a una tendenza che potrebbe diventare norma e non eccezione.
Per questo credo che sia arrivato il momento di fare scelte coraggiose e chiare. Sarebbe saggio spingere decisamente sulla strada di un’irreversibile, rapida e convinta riconversione di tutto il comparto agricolo al biologico, non solo per offrire ai consumatori prodotti più buoni, salubri e sicuri, ma anche per salvaguardare la natura e la biodiversità diminuendo l’utilizzo di diserbanti e pesticidi e il loro impatto deleterio sul territorio. Ci vorrà del tempo ma si può fare. Certo, servirà un sostegno più concreto alla ricerca e sarà opportuno potenziare la formazione di operatori competenti, come da tempo vanno dicendo i rappresentanti delle associazioni di categoria.
E inoltre bisognerà intensificare i controlli per tutelare consumatori e agricoltori dalle frodi. Già, perché c’è sempre in giro qualcuno che, cavalcando l’onda del mercato che spinge in alto i consumi di questi prodotti, spaccia per biologiche frutta e verdura coltivate con tecniche convenzionali.