Fatti in casa

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Materiali, oggetti, merci di ogni tipo che entrano ed escono. Ecco perché la casa è una macchina e un organismo insieme.
di Giorgio Nebbia

Un lettore potrebbe osservare che la casa non è argomento di cui parlare in questa rubrica. Eppure anche la casa è una merce, non solo perché si compra o si vende, ma anche perché ogni casa è fatta di un gran numero di materiali commerciali: cemento e calce, sabbia e acciaio per le armature, poi piastrelle e vetro, alluminio e plastica per le finestre, e poi gli oggetti del gabinetto, e della cucina, gli specchi, i termosifoni eccetera. Ma non basta.

La casa è una macchina che funziona soltanto con altri oggetti: gli armadi, gli scaffali, i letti, i materassi, i tavoli e le seggiole. Poi ci sono le merci nascoste: i fili elettrici incorporati nei muri e i tubi dell’acqua e degli impianti di riscaldamento. Ciascuno può riconoscere gli oggetti della propria macchina-casa che gli permettono di muoversi e di utilizzarne i servizi. Ma quando ho scritto che la casa è una macchina ho dato una definizione incompleta perché la casa è anche un organismo vivente perché si nutre di materiali che entrano dall’esterno e che vengono trasformati, metabolizzati, e trasformati in scorie e rifiuti, che vengono espulsi, in un tempo brevissimo o nel corso di qualche giorno o settimana. Per esempio, ciascuno di noi apre un rubinetto da cui entra in casa acqua (in media in Italia circa 500mila litri all’anno per famiglia). Quest’acqua, dopo un breve uso, nel lavandino, nel gabinetto, nella lavatrice, esce dalla casa, ma non scompare: con il suo carico di sostanze da noi aggiunte (detersivi, escrementi, residui di cibo) finisce nelle fogne, forse in qualche depuratore, e poi in qualche fiume e, prima o poi, nel mare, da qualche parte.

Poi nelle case entrano merci a vita breve: i giornali, il pane, la verdura, gli alimenti in scatola (circa 3mila chilogrammi all’anno per famiglia), tutte cose che, dopo poco, diventano rifiuti gassosi (i prodotti della respirazione umana) o liquidi, trasportati lontano dall’acqua dei gabinetti, o rifiuti solidi di cui ci liberiamo mettendoli in un sacchetto fuori dalla porta, ogni mattina. Anche loro andranno a finire in qualche discarica o inceneritore o chi sa dove. Inoltre la casa è attraversata da un continuo flusso di elettricità e di calore e poi da merci a vita lunga: elettrodomestici, libri, mobili, indumenti. Apparentemente immobilizzati nelle case, a poco a poco questi oggetti vengono sostituiti e diventano rifiuti di non facile smaltimento: pensate alla difficoltà di liberarsi dei televisori, i calcolatori elettronici, le lampade e i lampadari ecc.

Naturalmente molte case del mondo non hanno tutto questo, ma il loro carattere di macchina e di organismo resta anche per chi non vive, come noi, nella società dei consumi.