Stop immediato ai negoziati sul Ttip, è l’ora della trasparenza. L’obiettivo del Trattato è quello di abbattere le cosiddette barriere al commercio tra Stati Uniti e Unione europea, e proteggere gli investimenti esteri prima di ogni altra cosa. Con tariffe sul commercio transatlantico già molto basse, il focus dei negoziati è rimuovere le barriere “non tariffarie”, che si tradurrebbe nell’abbassare standard di sicurezza e tutele in quasi tutti i settori dell’economia, dall’agricoltura all’industria tessile, dall’informatica al settore bancario. Un caso esemplare sono gli evidenti tentativi di eliminare con il Ttip l’applicazione del principio di precauzione, anche per permettere l’ingresso libero sul mercato europeo dei nuovi ogm, camuffati con nomi fantasiosi come “prodotti delle moderne tecnologie agricole”.
«Ormai è chiaro che, nonostante le ripetute rassicurazioni e smentite, gli ogm sono parte integrante del negoziato sul Ttip. Per difendere il nostro agroalimentare dalle pressioni crescenti degli Stati Uniti, ci aspettiamo una chiara presa di posizione del nostro Governo», dichiara Federica Ferrario, responsabile Campagna Agricoltura di Greenpeace Italia. «Il nostro Paese deve fare marcia indietro su questo trattato che, così com’è, porterebbe alla distruzione del modello di produzione nazionale basato sulla qualità e tipicità del made in Italy».
Greenpeace chiede che vengano immediatamente resi pubblici i capitoli mancanti dell’accordo, oltre a quelli già noti grazie ai leaks di Greenpeace Olanda, e che si dia inizio a un vero dibattito pubblico. Oltre a questo, parallelamente, va avanti anche il Ceta, un accordo di liberalizzazione degli scambi commerciali tra Unione europea e Canada già concluso ma non ancora ratificato. Non è insensato dare il via libera ad un’applicazione preliminare del Ceta senza aver prima ottenuto la ratifica da parte dei Parlamenti di tutti gli Stati Ue, visti gli effetti di vasta portata che avrà anche sulle competenze nazionali?
Per saperne di più: www.greenpeace.org/ italy/it/Cosa-puoi-fare-tu/partecipa/stop-ttip/
Gabriele Salari
ufficio stampa Greenpeace