In prima persona

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Spunti di riflessione sul movimento cooperativo contemporaneo dal libro di Tito Menzani Cooperative: persone oltre che imprese.
di Enrico Mannari*

Cooperative: persone oltre che imprese, questo il titolo assai significativo di un bel volume di Tito Menzani, uno dei giovani e bravi collaboratori della Fondazione Memorie Cooperative. In questo libro si racchiudono i risultati della sua attività di studio e approfondimento sul movimento cooperativo, ripercorrendo un filone di ricerca inaugurato nel 1999, quando iniziò a lavorare alla tesi di laurea. Negli anni scrutando negli archivi, attraverso tante letture bibliografiche, facendo interviste a testimoni, partecipando a convegni e seminari, ha scritto decine e decine di monografie, saggi e articoli dedicati alle imprese cooperative. La produzione storiografica di Menzani ha contribuito a svecchiare la storiografia sul movimento cooperativo, mettendo più e meglio a fuoco la dimensione economico-imprenditoriale. E soprattutto ha ampliato il perimetro nel quale erano spesso confinate le ricerche di questo genere, occupandosi di cooperative di servizi, di cooperative fasciste, di rapporti tra cooperative e sindacato, di cooperative spurie, e finendo per offrire un quadro d’insieme assai più problematico.

Il volume Cooperative: persone oltre che imprese sistematizza tanti studi e ci propone una lettura agile che aiuta a mettere a fuoco gli aspetti di continuità tra l’esperienza ottocentesca dei padri fondatori e l’agire contemporaneo anche di nuove forme d’impresa cooperativa. Insomma, attraverso l’approccio storico Menzani ci offre spunti di riflessione sull’attualità, sulle luci, ma anche sui punti critici del modello cooperativo, e dunque sulle sfide che attendono il movimento, fra rischi di demutualizzazione e nuove opportunità nel mercato e nella società. Si sottolinea l’importanza del processo di ricambio generazionale all’interno del movimento nei prossimi 10 o 20 anni.

Ma per alimentare un “pensiero pensante cooperativo” occorre lavorare, superando particolarismi e autoreferenzialità, anche per mettere in rete esperienze e riflessioni che facciano veicolare in modo ancora più efficace la cultura cooperativa anche in contesti assai diversi, ma in particolare verso le nuove generazioni. E questo volume contribuisce a fornire un tassello in questa direzione, a costruire un ponte tra la storia delle persone che hanno dato vita alle cooperative e le scommesse del presente. In tal modo il calabrone può ancora volare.

* direttore scientifico della Fondazione Memorie Cooperative