Non si butta via nulla

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Ricca di grassi e calorie, con la cucina degli avanzi meglio non esagerare.
di Ersilia Troiano

Carne, pasta e verdure avanzate, pane raffermo, formaggi e salumi in scadenza, e addirittura biscotti sbriciolati e fondi di caffè per creare nuove salse, polpette, focacce, pizze, torte rustiche svuota frigo e dolci. Per l’esigenza di risparmiare e di ridurre gli sprechi la cucina degli avanzi sta diventando una moda.
Ma una precisazione è d’obbligo: più che recuperare gli avanzi, non bisognerebbe produrne, facendo innanzitutto una spesa attenta e oculata, per evitare di accumulare scorte che poi difficilmente si riescono a smaltire. Soprattutto sarebbe opportuno tarare le porzioni e le quantità dei piatti preparati sulle esigenze reali della famiglia. Queste, dunque, le prime, fondamentali, regole per non generare inutili sprechi. Quando non ci si riesce, e solo allora, ci si può divertire con la cucina degli avanzi.

Libri, riviste specializzate, corsi di cucina per professionisti e dilettanti e il web offrono idee, suggerimenti e ricette per non buttare via nulla, recuperando gli avanzi di pranzo e cena, gli alimenti in scadenza o addirittura parti delle verdure come, ad esempio, le bucce. Appetitose e originali ricette che rischiano, però, di essere ricche di grassi, altri condimenti e ingredienti che determinano un appesantimento del profilo energetico. Basti pensare alle torte rustiche preparate con formaggi o salumi, alle pizze, alle focacce o alle quiche di pasta o verdure, che prevedono l’utilizzo di ulteriori ingredienti (uova, condimenti) o modalità di cottura (frittura), che di certo non possono essere raccomandati in un’ottica di una sana e corretta alimentazione.

Infine, attenzione a non esagerare. Riutilizzare bucce e parti di solito non utilizzate di frutta e verdura può essere divertente e dare vita a piatti sfiziosi, ma per farlo queste devono essere esclusivamente biologiche, molto ben lavate. È bene sapere inoltre che alcune parti di esse come, ad esempio, le foglie esterne dei carciofi, non sono commestibili per la possibile presenza di sostanze antinutrienti, potenzialmente dannose o di fibre troppo legnose che a molti potrebbero arrecare fastidi intestinali.