Bilancio con segno più per la seconda volta consecutiva, a conferma di un percorso di miglioramento lungo di anni. Un risultato questo tutt’altro che insignificante perché il Bilancio Consuntivo 2021 di Unicoop Tirreno – al momento in cui scriviamo in attesa dell’approvazione definitiva da parte dei soci nelle Assemblee Separate, 14-21 giugno, e dell’Assemblea Generale del 30 giugno – mostra che la fase di riorganizzazione avviata nel 2017 è terminata. E la Cooperativa, descritta dai numeri, conferma nel tempo la sua stabilità.
Numeri reali
«Siamo un’impresa che produce utili, piccoli, ma li produce, che ha un flusso di cassa che le permette di fare investimenti, con vendite sostanzialmente stabili. In 5 anni, infatti, seguendo le linee del Piano industriale, le perdite si sono dimezzate in modo costante fino al ritorno all’utile della Cooperativa ed è cresciuto il margine operativo (risultato economico della gestione commerciale, ndr), indicatore che misura in pratica la prestazione della nostra attività caratteristica – spiega Piero Canova, direttore generale di Unicoop Tirreno –. Il Bilancio Consuntivo 2021 evidenzia che, per il secondo anno, la Cooperativa ha raggiunto un risultato di esercizio positivo sia nel Bilancio ordinario che nel Bilancio consolidato di gruppo che si è chiuso a +1 milione e 850mila euro. E il Bilancio della Cooperativa è positivo per 831mila euro. Raggiunta e confermata la stabilità, e raggiunti gli obiettivi di ripresa che ci eravamo dati, sebbene in mezzo alle difficoltà causate dalla pandemia e dalla crisi economica conseguente, ora si può guardare oltre, a una fase nuova di rilancio, sebbene – un altro sebbene è d’obbligo – il quadro generale ancora a tinte fosche, guerra e crisi energetica e delle materie prime su tutto, inviti alla cautela», precisa Canova. Due cifre indicative che racchiudono il senso di questa solidità? Le vendite lorde al dettaglio che ammontano a 852,2 milioni e il risultato economico della gestione commerciale che ha segnato un +13,2 milioni di euro. E poi gli investimenti complessivi che hanno toccato i 16,5 milioni di euro, di cui 9,4 milioni destinati ai negozi nel segno dell’adeguatezza alle necessità di soci e clienti, di una migliore accoglienza e funzionalità. Tra gli investimenti quello per un’azienda sempre più ecologicamente rispettosa ha toccato quota 4,4 milioni. Anche nel 2021 costi straordinari per la pandemia pari a 3,5 milioni, per continuare a garantire salute e sicurezza di dipendenti e clienti: e così la voce “investimenti” acquista ancora più valore.
È indicativo
La stabilità raccontata dai numeri si traduce in moneta sonante per chi fa la spesa in Coop, per i soci in particolare, che non sono semplici consumatori: la voce vantaggi esclusivi si conferma, infatti, elevata con 37,7 milioni di euro tra sconti, promozioni e punti legati alla spesa. Quanto alla gestione finanziaria, chiude con un risultato positivo di 3,9 milioni di euro, mentre il Prestito Sociale – a 592,8 milioni di euro – continua ad essere considerato dai soci un “posto” sicuro dove mettere i propri risparmi. Una sicurezza garantita dal patrimonio netto della Cooperativa che a fine 2021 era di 259,2 milioni di euro, altro dato indicativo di una stabilità ormai acquisita, se si considera anche che Unicoop Tirreno ha restituito nello stesso anno i 135 milioni di euro residui dei 170 milioni di Strumenti Finanziari Partecipativi che le altre Cooperative di Consumo e Coopfond avevano sottoscritto nel 2016 in suo favore. Occorre precisare, però, che, come lo scorso anno, la Cooperativa si è avvalsa dell’opportunità, data dal decreto legge per il sostegno alle aziende e il rilancio dell’economia, di procedere alla rivalutazione di beni immateriali, cosa che ha permesso di incrementare il patrimonio di 47 milioni di euro. «Altro indicatore di una situazione di ragionevole tranquillità è il rapporto tra Prestito Sociale e patrimonio netto ben al di sotto del limite massimo di 3 fissato dalla Banca d’Italia. Il Bilancio certifica che questo rapporto, senza l’apporto degli Strumenti Finanziari Partecipativi, è 2,2. Forti dei risultati raggiunti possiamo guardare avanti, non senza dimenticare lo scenario pieno di incognite – ribadisce Canova – in cui ci troviamo e ci troveremo nei prossimi mesi: in particolare le conseguenze della guerra sulla reperibilità delle materie prime, quindi sui prezzi dei prodotti. Coop continuerà a mettere in campo tutte le azioni necessarie per la tutela del potere d’acquisto delle famiglie, mitigando gli effetti di questi aumenti. Cominciando dal nostro prodotto a marchio, che ci distingue nei contenuti e nei valori dalle altre imprese: lo stiamo rinnovando per declinarlo in moltissimi modi e prezzi».
Le Assemblee di giugno tornano in presenza.
Dal 14 al 21 giugno (Assemblea Generale il 30 giugno), dopo due anni di voto in negozio, le Assemblee Separate delle Sezioni soci ritrovano la loro forma tradizionale: «quel momento di partecipazione diretta, di confronto e di discussione su scelte e progetti della Cooperativa che rappresenta il suo stesso modo di essere», così Massimo Favilli, vicepresidente e direttore soci e comunicazione di Unicoop Tirreno, valorizza il ritorno alla normalità della vita cooperativa. E aggiunge guardando al futuro: «Il meccanismo della votazione nel punto vendita, reso necessario per garantire la sicurezza delle persone in tempi di pandemia, ha fatto crescere la partecipazione dei soci di Unicoop Tirreno. Un’esperienza questa che non va dispersa. Stiamo lavorando, perciò, per mettere a punto una modalità mista: accanto alla tradizionale assemblea con i soci presenti anche il voto in negozio – previsto dal nostro Statuto –, come modo alternativo di esprimere il proprio parere e di partecipare». Intanto tutti presenti alla tornata assembleare di questo mese.
Disponibile nei punti vendita materiale informativo da consultare prima del voto.