«La creazione di una linea di alimenti era sempre stata un pallino di mio padre, così nel 1978 ha avviato una piccola produzione artigianale ».
Comincia così il racconto di Carla Magrini, figlia del fondatore Cesare e oggi presidente della Magrini Le Delizie, azienda con sede a Massa che dà lavoro a una quindicina di persone. Siamo in quella parte di Toscana che è “gomito a gomito” con la Liguria, e non poteva essere altrimenti: Arezzo e Genova si chiamano a vicenda in questa storia, che ha per protagonista un pesto fresco frutto delle preziose ricette della tradizione. Arezzo, perché aretino di nascita era il fondatore Cesare, che però aveva vissuto tanti anni nel capoluogo ligure.
Una buona ricetta
«Mio padre – prosegue Magrini – aveva fatto tesoro dei consigli ricevuti da alcuni vecchi genovesi, che gli avevano svelato i segreti per realizzare un buon pesto della tradizione. In particolare, un gastronomo di Genova gli aveva dato la ricetta e le linee guida per la preparazione, mentre altri suggerimenti gli erano arrivati dal proprietario di un pastificio. Lui ne aveva fatto tesoro per mettere a punto la prima linea del suo pesto». Non solo. Cesare una genovese se l’è anche sposata. «Era molto brava in cucina – racconta Carla – e aiutava mio padre nell’aggiustare i dosaggi. Le ricette, nel tempo, sono via via cambiate anche per adeguarsi ai gusti che si modificavano». Se prima si prediligevano sapori più forti con il passare degli anni i palati hanno teso a preferire gusti più delicati (non a caso a un certo punto ha iniziato a fare la sua comparsa il pesto senz’aglio).
Per il fresco
Nel corso degli anni la produzione della Magrini Le Delizie si è notevolmente ampliata, venendo a comprendere una molteplicità di salse (crema di noci, di salmone, di funghi porcini, pesto alla siciliana, di pistacchi e altro ancora), grazie a un’ininterrotta attenzione alle nuove tendenze alimentari e all’innovazione e alla ricerca, su cui da sempre l’azienda è impegnata. Anche in questo periodo alla Magrini si stanno testando nuove salse e condimenti. Eppure, il fiore all’occhiello della produzione resta, e non poteva essere altrimenti, il pesto fresco alla genovese, da cui tutto ha avuto origine. Basilico, pinoli, parmigiano, burro: caratteristica del pesto fresco da banco Magrini è l’eccellente livello degli ingredienti, tutti di alta qualità e di provenienza controllata e certificata. A partire, naturalmente, dal basilico: genovese Dop, freschissimo, dall’aroma inconfondibile. Che non ci siano additivi né conservanti non c’è nemmeno bisogno di dirlo.
A freddo
Il gusto unico della pasta al pesto.
Che cosa c’è di più semplice e gustoso della pasta al pesto? «Ma il pesto – raccomanda Carla Magrini – va usato a freddo ». Basta fare così. Si cuoce la pasta – i gustosi gnocchi, le tradizionali trenette o qualunque altro tipo –, si mette la giusta quantità di pesto in una ciotola, magari ammorbidendolo leggermente con un po’ d’acqua di cottura della pasta. A questo punto non resta che scolare la pasta nella ciotola, mescolare bene e uno tra i primi piatti più amati, anche dai bambini, è già pronto. Certo, le varianti non mancano. «Ad esempio, a Genova – precisa Magrini – si usa aggiungere al minestrone un cucchiaio di pesto per renderlo più saporito. Un’altra specialità consiste nel condire le trenette, la tipica pasta ligure artigianale fatta a mano, affiancando al pesto le patate e i fagiolini». E le variazioni non finiscono qui