Torna per la sua seconda edizione il Festival dello Sviluppo Sostenibile, in programma dal 22 maggio al 7 giugno, con centinaia di eventi in numerose città italiane, per diffondere la cultura della sostenibilità e coinvolgere la società italiana nella realizzazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite nel nostro paese. Non a caso il Festival dura 17 giorni, tanti quanti gli obiettivi di sviluppo sostenibile previsti dall’Agenda 2030.
A promuovere il Festival l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), che riunisce oltre 180 organizzazioni del mondo economico e sociale tra cui Coop, protagonista in diversi momenti della manifestazione.
Agenda di impegni
«Senza di te lo sviluppo sostenibile non c’è: in questo messaggio abbiamo voluto racchiudere il senso e l’obiettivo di questa seconda edizione – spiega il portavoce dell’ASviS Enrico Giovannini –. La mobilitazione sarà ancora più grande rispetto allo scorso anno, affinché delle tematiche nell’Agenda 2030 dell’Onu (firmata nel 2015 da 193 Paesi inclusa l’Italia) siano correttamente informati tutti i cittadini: emergenze globali, lotta al cambiamento climatico e alla fame, riduzione delle diseguaglianze economiche e sociali, creazione di fonti energetiche pulite per tutti. Obiettivi ambiziosi che sono, però, l’unica risposta a un contesto mondiale con più emergenze economiche e ambientali che si sovrappongono. Non voglio sembrare catastrofico – precisa Giovannini –,ma nemmeno lasciarvi tranquilli nella convinzione che le cose si sistemeranno da sole. Le macro tendenze a cui assistiamo ci confermano l’urgenza di intervenire per i nostri figli e le generazioni future, ma anche per noi, perché il 2030 non è poi così lontano. Occorrono soluzioni del tutto nuove: questo è il compito e – spero – il ruolo che il Festival dello Sviluppo Sostenibile deve avere in Italia».
Senso di responsabilità
Quanto al ruolo di Coop, come spiega Stefano Bassi, presidente di Ancc-Coop che sarà presente alla Conferenza di apertura del Festival a Roma «abbiamo deciso di aderire a questa manifestazione perché ne condividiamo l’approccio e le intenzioni. In particolare ci preme sostenere la necessità di un cambiamento sia nei modi di produzione che di consumo, per responsabilizzare le imprese e i singoli fornitori, da un lato, il consumatore dall’altro. Sotto questo profilo Coop può essere un esempio di equilibrio del mercato e grazie alla sua forza d’urto può generare effetti positivi. Non a caso – sottolinea Bassi – ci impegniamo proprio nel momento inaugurale del Festival, nella giornata volta a informare e a incoraggiare l’acquisto di prodotti rispettosi dell’ambiente, partendo dal presupposto che le nostre scelte nel momento della spesa possono fare la differenza». Coop ha scelto di connotarsi all’interno del Festival secondo il filone “consumo e produzione responsabile” e facendosi promotrice di un’iniziativa, in programma il 22 maggio, in cui ospiterà un cash mob etico in 3 sui punti vendita a Roma, Taranto e Parma: un’azione informativa e di sensibilizzazione sull’esistenza di prodotti ad alto valore aggiunto, dalle ripercussioni positive non solo per noi. Fare la spesa giusta per aiutare il pianeta.