Il peso della solidarietà

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25 Novembre 2017
Gesti concreti, che pesano circa 65 tonnellate. Sono i prodotti donati da soci e clienti per la raccolta alimentare del 7 ottobre scorso
di Barbara Sordini

Soci e clienti anche stavolta hanno risposto. Eccome.
Per la seconda volta quest’anno, dopo quella del 6 maggio, lo scorso 7 ottobre si è tenuta in 102 negozi di Unicoop Tirreno, la raccolta alimentare Dona la spesa, e i risultati sono stati immediati. I contenitori posti all’ingresso dei supermercati si sono riempiti di solidarietà sotto forma di pacchi di pasta, conserve, latte, biscotti e quant’altro i clienti abbiano voluto donare, tanto da raggiungere un totale di circa 65 tonnellate di prodotti per un equivalente di 140mila pasti da destinare alle mense e alle famiglie in difficoltà. Una macchina ben strutturata che ha visto partecipare oltre 1.000 volontari delle 150 associazioni coinvolte, i Comitati soci dei diversi territori, i dipendenti dei negozi: tutti si sono messi al lavoro per portare un gesto di solidarietà nel territorio di appartenenza. Sì, perché i prodotti raccolti finiscono proprio alle associazioni locali che a loro volta li redistribuiscono alle famiglie bisognose del territorio o ai centri di assistenza.

«La raccolta alimentare è un esempio concreto di solidarietà locale che va a vantaggio dei singoli territori dove si attiva – ci tiene a dire Massimo Favilli, direttore soci e comunicazione Unicoop Tirreno – e da quest’anno è un appuntamento a respiro nazionale con il coinvolgimento delle 7 grandi cooperative di consumo. È un modo per consolidare le relazioni con l’associazionismo dei territori e per dare continuità al sostegno verso chi ha bisogno. Anche stavolta – continua Favilli – abbiamo messo in campo un’organizzazione capillare che ha visto il coinvolgimento di tantissime persone più migliaia di soci e clienti che non hanno perso l’occasione di esprimere la loro solidarietà anche con un piccolo gesto. Indubbiamente è questa un’iniziativa che rafforza il legame tra Coop e i diversi territori dove viene redistribuito tutto quanto raccolto».