Virus o falso?

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3 Maggio 2020
In che modo e perché si generano le epidemie virali: breve viaggio alle origini del coronavirus.

Articolo pubblicato su NuovoConsumo del mese di maggio 2020

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di Barbara Bernardini

Sono ancora più di 100 i paesi nel mondo alle prese con l’epidemia da coronavirus, ma sono molte migliaia le bufale circolate in rete in questi mesi circa la presunta origine artificiale del virus, che sarebbe stato fabbricato in non ben precisati laboratori (cinesi?, americani? russi?). Vale dunque la pena di comprendere come e perché si generano le epidemie virali che di tanto in tanto imperversano sul pianeta come tempeste improvvise.

Che c’è di nuovo
Innanzitutto è bene ricordare che le epidemie globali non sono fenomeni così rari, e quindi di tanto in tanto arrivano. Negli ultimi 100 anni ce ne sono state ben 5: 1918, 1957, 1968, 2009, e con questa del 2020 siamo a una media di 1 ogni 20 anni, più frequenti delle crisi economiche. E questo rende abbastanza sconcertante il fatto che ogni volta ci troviamo così impreparati. Per quanto riguarda i coronavirus, solo negli ultimi 15 anni siamo già a 3 eventi pericolosi, la SARS, la MERS e il Covid-19, tutti originatisi in Cina, come molti virus nuovi. Perché proprio lì? Il fenomeno è ben noto ai virologi di tutto il mondo e la spiegazione è presto detta: i coronavirus, virus molto diffusi che procurano diverse malattie, dal raffreddore alla diarrea, sono microrganismi estremamente semplici, nient’altro che pacchettini minuscoli di informazione genetica in un involucro di proteine.

Al caso di specie
Ora, alcuni animali, come anatre, pipistrelli, suini, polli e molti altri sono ospiti naturali di coronavirus quasi identici a quelli umani. Grazie alla loro semplicità molecolare, quando i virus di specie diverse si incontrano per caso, ad esempio in un cortile casalingo frequentato da persone, ma anche da maiali e anatre, o in un mercato di animali vivi in gabbia, possono facilmente “fondersi” e riarrangiarsi in virus nuovi, dalle caratteristiche diverse, in quello che si chiama tecnicamente lo spillover zoonotico. Si tratta del salto di specie, quello che ha reso il Covid-19 capace di saltare da un animale a noi. È la promiscuità tra uomini e animali a rendere questo salto possibile, cioè luoghi affollati e abitudini di vita in cui gli animali vivi vengono facilmente a contatto troppo stretto con gli esseri umani come, appunto, succede abitualmente in Cina e nei paesi asiatici, ma anche in Africa dove, infatti, è emerso Ebola, che passa continuamente dai pipistrelli all’uomo. Tutto qui. 

Info
www.epicentro.iss.it/
coronavirus/

Lezione di scienze
Tutta la verità sul caso Covid-19
. Qualcuno potrà obiettare che, se quella sopra descritta è l’origine normale, non è detto che anche il Covid-19 si sia generato così. Ebbene la scienza è in grado di dimostrare, invece, che il meccanismo è stato esattamente lo stesso. Un recentissimo articolo internazionale apparso su Nature Medicine ha comparato, infatti, le sequenze genetiche di questo coronavirus con quelle dei 7, sì, ben 7 nuovi coronavirus emersi negli ultimi 10 anni (senza dare origine a una pandemia! ), trovando quale sia stato il cambiamento molecolare che ha dato origine a un virus così aggressivo. Il Covid-19 ha semplicemente acquisito la capacità di legarsi in modo perfetto a una proteina umana denominata ACE2, che gli permette di aggredire le cellule polmonari con chirurgica precisione. Questa mutazione è senza dubbio il risultato di una selezione naturale perché noi esseri umani – udite, udite – non siamo in grado di farlo. Benché i virus possano essere manipolati in laboratorio, non è certo come costruire una casa su progetto... Magari lo fosse, saremmo anche in grado di fabbricare a tavolino farmaci altamente specifici per qualsiasi tipo di recettore o di realizzare in una settimana qualsiasi vaccino. E invece non è così. Il Covid-19, come tutte le altre pandemie, è solo un amaro regalo della natura che ci ricorda, ancora una volta, che è molto più potente e ingegnosa di noi

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