Uno contro zero

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Nuove norme per lo smaltimento dei Raee, piccole apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso.
di Miriam Spalatro

Liberarsi di piccole apparecchiature elettroniche ed elettriche – cellulari, tablet, rasoi elettrici, calcolatrici, mp3 player – giunte a fine vita è diventato molto più facile. Il decreto del Ministero dell’Ambiente n. 121 – meglio noto con il nome “uno contro zero” – ha introdotto nuove norme per lo smaltimento di Raee (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) di piccolissime dimensioni, per intenderci quelli di misura esterna inferiore a 25 centimetri. Questa nuova norma dispone l’obbligo per i distributori mediograndi – punti vendita al dettaglio con superficie di almeno 400 mq – di ritirare gratuitamente i piccoli Raee di cittadini e famiglie, senza imporre l’obbligo di acquisto di prodotti di tipo equivalente o un qualsiasi altro prodotto, superando il criterio dell’“uno contro uno”.

I negozi di più piccole dimensioni avranno, invece, la possibilità di scegliere se applicare questo nuovo e più virtuoso sistema o continuare con l’obbligo imposto dal vecchio “uno contro uno”. Sistema quest’ultimo che dal 2010 impone ai distributori per tutti i Raee il ritiro del rifiuto in caso di contestuale acquisto di un prodotto nuovo equivalente. I punti vendita che rispondono alla tipologia indicata dal decreto devono predisporre apposite isole ecologiche dotate di contenitori in cui è possibile lasciare i piccoli apparecchi fuori uso, semplificando di fatto lo svolgimento delle attività di raccolta e riciclo. Questo faciliterà anche l’obbligo imposto dalla normativa al nostro Paese di passare nei prossimi 2 anni dall’obiettivo di raccolta pro capite di Raee di 4 chilogrammi a quello di 12.

“La raccolta differenziata è una condizione preliminare per garantire il trattamento specifico e il riciclaggio dei Raee ed è necessaria per raggiungere il livello stabilito di protezione della salute umana e dell’ambiente nell’Unione” è questo il principio comunitario a cui si ispira il decreto. In effetti per il 2016 la normativa prevede che l’Italia raggiunga una quota di differenziata del 45 per cento del peso medio delle apparecchiature elettriche ed elettroniche immesse sul mercato nei 3 anni precedenti; nel 2015 è stato raggiunto il 30 per cento.