un po' di respiro

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27 Ottobre 2016
Sia genetica che legata all’ambiente, sempre più diffusa nei bambini. Ma se l’asma viene diagnosticata e trattata in modo corretto – farmaci ad hoc e stile di vita sano – i piccoli possono vivere in modo del tutto normale.
di Barbara Bernardini

È prerogativa di ogni genitore proteggere i figli dalle malattie. E così si tende a pensare che confinarli nell’ambiente domestico sia il modo migliore per farli crescere forti e sani. Ma è davvero così? La scienza ha iniziato da tempo a mettere in crisi questo dogma, mostrando che la casa rappresenta in realtà un rifugio ideale per una miriade di minuscole particelle e organismi, come polveri, acari, gas inquinanti, pollini, peli di animali, muffe, tutti potenzialmente in grado di scatenare allergie e, in persone sensibili, di sollecitare l’insorgenza di malattie croniche, come l’asma.

Ambiente stimolante

L’asma è insidiosa, spesso spaventosa, perché la contrazione improvvisa delle vie respiratorie lascia poco spazio al passaggio dell’aria attraverso il respiro e di conseguenza all’ossigenazione. Sebbene la pulizia dell’ambiente domestico sia importante non è affatto il fattore principale. «L’asma ha una genesi complessa – spiega Pierluigi Paggiaro, direttore del reparto di fisiopatologia respiratoria dell’ospedale di Pisa –, legata sia all’ambiente che a fattori genetici. Infatti è più facile che si presenti nei bambini con genitori che ne sono affetti». È una patologia cronica e potenzialmente grave, con un serio impatto economico sui pazienti, sulle loro famiglie e sulla società. «L’asma è molto diffusa – sottolinea Paggiaro –: si stima che in Italia colpisca il 10 per cento dei bambini, incidenza che però negli ultimi anni sta drammaticamente aumentando». Sempre più persone sono affette da quest’infiammazione cronica delle vie respiratorie che può causare oppressione toracica, mancanza di respiro e tosse con il caratteristico respiro sibilante.

Aria di casa

Non è il caso comunque di spaventarsi: «bisogna considerare che in caso di comuni raffreddori, anche i bambini non allergici in età prescolare possono presentare respiro sibilante, ma solo perché hanno i bronchi di diametro ridotto – chiarisce Paggiaro –. Se invece gli episodi di ostruzione bronchiale e sibili espiratori continuano dopo i 5 anni d’età e si manifestano anche al di fuori dei raffreddori si può parlare di una vera asma bronchiale, che può essere diagnosticata dal medico, anche a seguito di esami specialistici, come il test per la funzionalità polmonare». Sebbene la tendenza alle allergie rappresenti un fattore predisponente, secondo gli studi più recenti, sono fattori come l’inquinamento atmosferico presente in molti comuni italiani e il fumo passivo a contribuire in modo determinante all’insorgenza della patologia. La casa può essere un luogo sicuro per i figli, ma sono dunque le abitudini di vita dei genitori che la rendono tale. «Migliorare il proprio stile di vita casalingo, non esponendo i figli ad allergeni molto attivi, tra cui appunto il fumo passivo o animali domestici non comuni come il criceto o il topolino – specifica Paggiaro –, può essere utile sia nel corso della terapia farmacologica per bambini già affetti da asma che come strategia preventiva».

Per un soffio

Purtroppo l’asma è una patologia cronica da cui non si guarisce ma, come sottolinea Paggiaro, «se viene diagnosticata e trattata in modo corretto l’asma consente una vita del tutto normale e persino l’attività sportiva». Il trattamento farmacologico, con farmaci per via inalatoria a base di corticosteroidi che controllano l’infiammazione, rimane il più efficace, ma «per le forme di asma più grave sono oggi in arrivo cure biologiche all’avanguardia estremamente efficaci», aggiunge Paggiaro, annunciando le novità esposte al recente congresso nazionale della Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica. Si tratta della “vaccinazione” in età pediatrica: al piccolo paziente viene somministrata la sostanza che scatena la reazione asmatica in quantità minuscole ma sufficienti ad attivare il sistema immunitario. Con il passare del tempo la dose di allergene viene aumentata e l’organismo si abitua desensibilizzandosi. L’asma non va dunque sottovalutata, ma neanche considerata un freno per i ragazzini: se la medicina va a braccetto con uno stile di vita sano, questa malattia sarà solo un fastidio che non impedirà ai bambini che ne sono affetti di vivere l’infanzia come gli altri.

 

Analisi di sistema
I microbi di casa che fanno bene al sistema immunitario dei bambini.
Secondo un recente studio dell’Argonne National Laboratory di Chicago, il microbioma della casa, cioè l’insieme dei microbi presenti nell’abitazione, sarebbe fondamentale per il corretto sviluppo del sistema immunitario del bambino. L’eccessiva pulizia dell’ambiente domestico e il mancato contatto dei bambini con animali comuni, come cani e gatti, aumenterebbero la possibilità dei piccoli di sviluppare asma e risposte allergiche. Gli amici a quattro zampe insomma, adeguatamente puliti, potrebbero offrire ai piccoli una protezione attiva. INFO www.ospedalebambinogesu.it/il-bambino-tossisce-seride- gioca-corre-potrebbe-avere-l-asma#.V73TvBTo8fE