Presso l’Azienda Agraria dell'UNITUS, il Tribunale e Procura della Repubblica di Viterbo, l’Università della Tuscia, la Casa Circondariale di Viterbo, l'Ordine degli avvocati di Viterbo, Unicoop Tirreno e AzzeroCO2, hanno sottoscritto un accordo per la riqualificazione dell’area verde esterna del Palazzo di Giustizia di Viterbo attraverso la progettazione e realizzazione di un giardino sostenibile.
Un progetto che andrà a vantaggio del verde urbano, del contrasto ai cambiamenti climatici e della qualità dell’aria e che avrà anche importanti finalità formative. L’accordo prevede la progettazione, la realizzazione e il mantenimento di un’area a verde esterna al Palazzo di Giustizia.
A tale scopo verranno selezionate e messe a dimora specie arboree, arbustive ed erbacee idonee a sottolineare lo scorrere delle stagioni durante tutto l'anno solare e adatte alle caratteristiche climatiche e pedologiche dell’area. Lo spazio verde verrà, inoltre, suddiviso in aree tematiche salvaguardando e valorizzando anche gli esemplari già presenti. Le fasi di progettazione e gestione saranno accompagnate da attività formative che vedranno il coinvolgimento, oltre che degli studenti dell’Università della Tuscia, anche dei detenuti della Casa Circondariale di Viterbo formati e guidati dal personale dell’Orto Botanico, dell’Azienda Agraria e del DAFNE. Saranno inclusi nell’iniziativa i detenuti già operanti come giardinieri presso il Palazzo di Giustizia in base ad una precedente convenzione.
“Con il professor Giuseppe Colla e con i suoi bravissimi collaboratori - dichiara la Maria Rosaria Covelli Presidente del Tribunale - abbiamo fortemente voluto la realizzazione di un progetto unico nel suo genere a cui lavoravamo da tempo. La vasta area esterna del Palazzo di Giustizia necessitava di cura e manutenzione, attualmente effettuata da due detenuti della Casa Circondariale di Viterbo. La presente iniziativa si fonda su analoga e proficua collaborazione tra Istituzioni del territorio e soggetti pubblici e privati ma aggiunge altri obiettivi e si caratterizza per l’apporto determinante dell’Università della Tuscia e dei promotori di un programma nazionale assai rilevante sotto il profilo ambientale, la Cooperativa Unicoop Tirreno e la società AzzeroCO2. Al Rettore Stefano Ubertini e al professor Giuseppe Colla dell’Università della Tuscia e ai legali rappresentanti di tali società va innanzi tutto il mio ringraziamento. La funzione e lo scopo dell’iniziativa sono sia di riqualificazione dell’area verde, con grandissimi benefici estetico- funzionali – fatti oggetto anche della tesi di laurea di una studentessa dell’Unitus - benefici di cui usufruiranno non solo il personale di Palazzo di Giustizia, ma anche la collettività tutta".
"Si tratta di un'iniziativa molto rilevante - ha specificato Stefano Ubertini rettore dell'Università della Tuscia - che mette insieme diversi aspetti sociali, ambientali e formativi. Accanto alla cura delle aree verdi ed allo studio delle specie vegetali, l'attività coniuga il reinserimento sociale dei detenuti alla formazione sul campo degli studenti. E la partecipazione congiunta di Università, Tribunale, Procura e Casa Circondariale testimonia il grande spirito di collaborazione che caratterizza il nostro territorio. Un riconoscimento anche alla indispensabile e fattiva collaborazione di Unicoop Tirreno e di AzzeroCO2”
“Il 26 febbraio 2020 Unicoop Tirreno ha compiuto 75 anni: un traguardo importante, celebrato con la campagna “Un nuovo socio, un nuovo albero” che ci ha permesso di piantare un albero per ogni socio Coop di età inferiore ai 30 anni – dichiara Massimo Favilli, direttore soci e comunicazione Unicoop Tirreno - Con Viterbo arriviamo alla quarta e ultima tappa del nostro percorso assieme a Mosaico Verde, dopo le piantumazioni di Roma, Livorno e nel Parco della Maremma. Concludiamo la campagna nel migliore dei modi, perché oltre ad AzzeroCO2 e Legambiente a Viterbo si aggiunge la prestigiosa presenza dell’Università della Tuscia, con la quale siamo onorati di collaborare anche su altri progetti, contribuendo alla formazione degli studenti. L’idea infine di coinvolgere i detenuti della Casa circondariale darà ancora più spessore all’iniziativa, unendo la dignità, il riscatto sociale, le giovani generazioni e la difesa del nostro pianeta in un unico momento corale”.