Un giardino al tribunale

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28 Giugno 2021
Inaugurato a Viterbo dalla Ministra di Giustizia il parco realizzato con AzzeroCo2 per la campagna "Un nuovo socio un nuovo albero"

Il  “Giardino della Solidarietà”  è  il risultato di un progetto di riqualificazione dell’area verde di circa 7000 m2  di proprietà del Comune di Viterbo e di pertinenza del Palazzo di Giustizia di Viterbo, attuato  in forza di una convenzione  tra il Tribunale di Viterbo, la Procura, l’Università degli Studi della Tuscia, la Casa Circondariale di Viterbo, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Viterbo e Aziende private che hanno fornito gratuitamente le piante, i mezzi tecnici e il materiale necessario all’intervento di recupero.

Il giardino è stato inaugurato il 22 giugno e ospita diverse specie arboree adatte alle caratteristiche dell’area e la sua realizzazione e gestione prevede la partecipazione di studenti universitari e di detenuti che, nell’ottica di un graduale reinserimento sociale nel mondo del lavoro, svolgono attività di cura e manutenzione del verde.

" Questo giardino della solidarietà- ha detto la Ministra di Giustizia Marta Cartabia- è il volto di una giustizia che ha il dovere di punire chi commette reati, ma è anche il volto di una giustizia che mentre punisce non perde mai di vista la funzione rieducativa della pena. Ma c'è anche un'altra dimensione costituzionale che questo progetto richiama fin dalla intitolazione: quella della solidarietà, giardino della solidarietà, una bella scelta- ha proseguito la ministra Marta Cartabia- La Repubblica fin dall'articolo 2 insieme a garantire i diritti individuali dell'uomo richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. La solidarietà nutre e trasmette la speranza. Anche i detenuti destinati  alla cura di questa area verde possano in futuro una volta espiata la pena, trovare una nuova strada. Ogni detenuto che riesce ad reinserirsi soprattutto con il lavoro  sorretto da un'adeguata formazione è un detenuto che più difficilmente tornerà a delinquere".

 

"La convenzione costituisce anche attuazione dell’art. 20 ter dell’Ordinamento Giudiziario per cui i detenuti possono chiedere di essere ammessi a prestare la propria attività a titolo volontario e gratuito,  nell’ambito di progetti di pubblica utilità, tenendo conto delle loro attitudini,  e  si inserisce in un più ampio percorso volto al reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti” - ha affermato Maria Rosaria Covelli, già Presidente del Tribunale di Viterbo e ora a capo dell’Ispettorato Generale del Ministero della Giustizia - il fondamentale  contributo dell’Università anche per la formazione, al di fuori della casa circondariale,  dei detenuti  e  la collaborazione  sinergica per un progetto comune e condiviso non solo tra Istituzioni del territorio ma anche con soggetti Privati sono altre caratteristiche di questa iniziativa che hanno consentito la piena ed efficace realizzazione del progetto”,  ha continuato la Presidente Covelli. 

Il Procuratore Paolo Auriemma si è associato al commento rilevando che “l’approccio è stato quello di far emergere i vantaggi, considerando i nostri interlocutori istituzionali tutti parti essenziali di un sistema vitale e in grado di essere traente per la crescita di un territorio”  e   aggiungendo  che  “fra i compiti di un ufficio giudiziario vi è anche quello di collaborare per una crescita comune fondata sul dialogo, la corresponsabilità e la condivisione di obiettivi”.

Stefano Ubertini, Rettore dell'Università della Tuscia ha ricordato come “questa iniziativa comprenda diverse missioni dell'università: formazione, inclusione, sostenibilità ambientale e contributo sociale al territorio; la vocazione verso il territorio e la difesa del diritto allo studio sono insiti nella cultura e nella storia del nostro Ateneo, la nostra funzione socio-economica è fondamentale, al pari di quella formativa e scientifica."

Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati” ha affermato il Presidente Avv. Stefano Brenciaglia “è stato ben lieto di dare il proprio contributo alla lodevole iniziativa. Siamo fieri di dare il sostegno ad un progetto che grazie alla platea dei firmatari e alle rilevanti attività svolte, non solo ha consentito una riqualificazione delle aree esterne al Palazzo di Giustizia, ma soprattutto rappresenta uno strumento di attuazione concreta della funzione rieducativa della pena sancita dall’art. 27 della Costituzione, consentendo ai detenuti ammessi allo svolgimento di attività esterne di acquisire una professionalità da riutilizzare, una volta scontata la pena, nel mondo del lavoro. L’Ordine si è fatto carico di assicurare ai futuri giardinieri la copertura assicurativa contro gli infortuni. Formulo ai giardinieri i migliori auguri di buon lavoro. Ringrazio le parti contraenti per il valido contributo fornito al progetto, le cui finalità sociali non possono che riflettersi favorevolmente sul nostro territorio”.

Nell’ambito del progetto i detenuti vengono formati attraverso un corso teorico-pratico che fornisce le conoscenze di base e le competenze applicative utili a diventare manutentori del verde e indispensabili per lavorare in giardini pubblici e privati, parchi e orti botanici. “Il corso, strutturato in moduli tenuti da docenti dell’Università degli Studi della Tuscia e da tecnici dell’Azienda Agraria e dell’Orto Botanico del nostro Ateneo, affronta tematiche inerenti alla botanica, alla biologia vegetale, alle tecniche colturali, alla difesa delle colture dalle avversità, alla sicurezza sul lavoro e alla gestione delle attrezzature e delle macchine per la manutenzione del verde.  Prevede un tirocinio pratico-applicativo presso l’area verde di pertinenza del Palazzo di Giustizia di Viterbo, con rilascio di un attestato finale”  ha spiegato il prof. Giuseppe Colla,  Docente e Direttore dell’Azienda Agraria e dell’Orto Botanico di Unitus.

Il 26 febbraio 2020 Unicoop Tirreno ha compiuto 75 anni: un compleanno importante che abbiamo voluto dedicare all’ambiente, uno dei temi su cui la Cooperativa è maggiormente impegnata dal giorno della fondazione, e ai giovani, a cui la nostra Cooperativa è destinata, affinché il nostro patrimonio etico, economico e sociale si rinnovi nel tempo – ha dichiarato Marco Lami, Presidente Unicoop Tirreno.- " Siamo orgogliosi di aver potuto partecipare a questo progetto che andrà a contribuire alla formazione degli studenti dell'Università della Tuscia. Inoltre, l’idea di coinvolgere  anche i detenuti della Casa circondariale di Viterbo conferisce ancora maggior valore all’iniziativa, unendo la dignità, il riscatto sociale, le giovani generazioni e la difesa del nostro pianeta in un unico momento corale”.

 

La realizzazione del Giardino della Solidarietà si inserisce  all’interno della Campagna nazionale “Mosaico Verde”, ideata e promossa da Azzero CO2  e Legambiente con la missione di combinare il recupero delle aree verdi e l’investimento di risorse nella creazione e tutela di giardini e boschi permanenti, come misura di Responsabilità Sociale d’Impresa.

Come AzzeroCO2 siamo onorati di aver preso parte alla realizzazione di questo progetto dall’elevato valore ambientale, sociale e formativo”  ha dichiarato Sandro Scollato, Amministratore Delegato di AzzeroCO2.  “L'attività di forestazione urbana svolge un ruolo chiave nel contrasto al  climate change e nella riduzione delle emissioni di CO2 e delle polveri sottili nelle città, generando allo stesso tempo benefici sociali. Nel caso specifico, l’intervento assume una rilevanza socio-formativa di grande importanza visto il coinvolgimento dei detenuti della Casa Circondariale viterbese nell'ambito dei percorsi di reinserimento. Un esempio di come i progetti di sostenibilità possono incontrare quelli civici e sociali, a riprova che la loro ricchezza va oltre gli aspetti ambientali”.

La Ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, impossibilitata a partecipare, ha inviato un messaggio, letto dal Rettore Ubertini.

l progetto «Giardino della Solidarietà» è una significativa iniziativa di valorizzazione della persona voluta dal Tribunale di Viterbo, dall’Università degli studi della Tuscia e che coinvolge anche alcune aziende private. A tutti un sentito ringraziamento per aver saputo cogliere e sostenere la funzione inclusiva, oltre che formativa, del sapere. L’Università attraverso le iniziative di dialogo con il mondo circondariale – dai poli penitenziari ai progetti di reinserimento, dai percorsi di teledidattica a quelli teatrali – sta contribuendo a identificare e sviluppare percorsi di riavvicinamento al contesto sociale dei soggetti a forte rischio di marginalizzazione ed esclusione. Lo fa, valorizzando le competenze, e nel caso specifico di questo progetto. concorre all’attuazione dell’articolo 27 della Costituzione, che prevede la funzione rieducativa della pena. La giornata si è chiusa con la visita della Ministra Cartabia e delle altre Autorità all’Orto Botanico dell’Università della Tuscia.

All'inaugurazione erano presenti anche il Prefetto di Viterbo, Giovanni Bruno, il Sindaco di Viterbo, Giovanni Arena il vescovo Lino Fumagalli e  altre autorità nazionali e locali.

 

Ufficio Stampa Unicoop Tirreno