Sperimentazione sul campo

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4 Ottobre 2021
Quella della Fondazione Toscana Life Sciences sugli anticorpi monoclonali per la cura del Covid-19, sostenuta anche da Coop: facciamo il punto con Rino Rappuoli, microbiologo e coordinatore scientifico del gruppo di ricerca

Articolo pubblicato su NuovoConsumo del mese di ottobre 2021

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Una decina di centri in tutta Italia da fine maggio stanno sperimentando l’anticorpo monoclonale anti Covid-19 individuato dal Mad Lab della Fondazione Toscana Life Sciences, gruppo di ricerca coordinato da Rino Rappuoli, microbiologo, tra i più influenti a livello mondiale nel settore dei vaccini. Ricerca della cura contro il coronavirus a cui anche Coop ha contribuito con gli oltre 1,5 milioni di euro della raccolta fondi Sosteniamo la ricerca oggi per tornare più vicini domani, alla fine dello scorso anno. Da allora vi abbiamo raccontato i vari capitoli di uno studio che è ora a un punto di svolta. Prendersi cura Infatti, nella fase II/III di sperimentazione clinica si mette alla prova l’effettiva efficacia di MAD0004J08, l’anticorpo monoclonale umano anti Covid-19 di TLS, su persone positive.

In particolare, partecipano alla sperimentazione i pazienti adulti con infezione da SARS-CoV-2 risultati positivi al tampone da non più di 72 ore, asintomatici o moderatamente sintomatici. Il trattamento viene somministrato con una semplice iniezione e ha presentato già nella fase I un ottimo profilo di sicurezza.

«In questi mesi la sperimentazione è andata avanti e ci auguriamo di poter terminare presto gli studi clinici per presentare il dossier con richiesta di approvazione della terapia ad uso emergenziale – afferma Rappuoli –. In parallelo prosegue l’attività di ricerca scientifica in laboratorio: da tempo ormai il gruppo che coordino sta studiando anche la risposta dell’anticorpo alle varianti, oltre a seguire diversi progetti di ricerca che ci vedono impegnati anche sul fronte dell’antibiotico- resistenza ».

Dunque cura e vaccino insieme sono l’arma più affilata contro la pandemia ancora in corso, che il professor Rappuoli commenta così: «Gran parte della popolazione è vaccinata e protetta a breve termine, ma fra 6 mesi servirà una terza dose per evitare di reinfettarsi. Il vaccino funziona bene perché anche in caso di contagio protegge dalla malattia grave; non ci libereremo, però, del virus nell’immediato futuro. Grazie ai vaccini stiamo riacquistando la nostra libertà e l’economia sta tornando a girare, ma dobbiamo stare all’erta: mentre da noi il 70% della popolazione è vaccinato, nei paesi del Terzo mondo siamo appena all’1%. Il virus continuerà a circolare ed è probabile che spuntino nuove varianti».