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Pressione, sfioramento manipolazione, a seconda della patologia da trattare. L’osteopatia, una terapia solo manuale per cercare le cause di un dolore ricorrente e riequilibrare l’organismo.
di Barbara Bernardini

Chi non ha mai sofferto di un dolore uggioso, ricorrente, che passa e poi torna inesorabile a tormentare per una vita intera? Quel mal di testa fastidioso, quel dolore alla schiena, quel mal di pancia che impedisce anche solo di rilassarsi 2 ore al cinema. Sono davvero infinite le manifestazioni dolorose per le quali ogni giorno oltre 1 milione di italiani cerca cure più o meno miracolose, dagli antinfiammatori alla cure fisioterapiche senza, talvolta, riuscire a liberarsi del problema.

Modalità di funzionamento

A chi è in cerca di un approccio efficace e diverso verso quei dolori fantasma può venire oggi in aiuto l’osteopatia, una disciplina un tempo osteggiata dalla medicina convenzionale che, grazie a indagini scientifiche serie e rigorose, sta a poco a poco ottenendo il giusto riconoscimento e si va affermando come strumento di terapia e prevenzione delle patologie dolorose a carico non solo del sistema muscolo scheletrico ma anche del cranio e dei visceri, come coliti spastiche, disturbi del transito intestinale, reflusso esofageo ed ernie iatali. «L’approccio osteopatico va bene in tutte quelle patologie dove il dolore si manifesta su base funzionale – spiega Salvatore Begini, fisioterapista e osteopata iscritto al Federal European Register of Osteopaths –, cioè dove il sistema non funziona più bene, ma l’organo è ancora integro». Per intendersi, una spalla dolorante perché fratturata per un trauma non si può curare con l’osteopatia, ma una spalla continuamente dolente, forse a causa di un sovraccarico dell’articolazione o di una cattiva postura può beneficiare moltissimo dell’approccio a 360 gradi che l’osteopata pone di fronte al problema medico. La terapia osteopatica è esclusivamente manuale, e si basa su varie tecniche di pressione, sfioramento o manipolazione, a seconda della patologia da trattare.

Cognizione di causa

Niente macchine, infiltrazioni, elettrostimolazioni, solo le mani esperte dell’osteopata che cercano di curare il problema individuandone l’origine. «La differenza tra fisioterapia e osteopatia – chiarisce Begini – consiste fondamentalmente nella tipologia di patologie trattate, ma trovandosi di fronte alla stessa patologia la fisioterapia tratta il dolore, ovvero il sintomo della malattia, mentre l’osteopatia si concentra sulla causa che può essere anatomicamente molto lontana dal punto dolente». Un mal di testa, ad esempio, può derivare da un problema alle vertebre, una tensione dorsale da una cattiva postura o da un problema all’intestino. «Io amo definire il trattamento osteopatico come un giallo da risolvere – commenta Begini –: ogni volta che si presenta un nuovo paziente andiamo alla ricerca della causa nascosta che produce il sintomo, così come nel giallo si cerca il colpevole. In Svizzera per questo motivo l’osteopata si definisce eziopata, colui che ricerca la causa». Una volta identificato il problema primario si tratta di riequilibrare questi sistemi alterati usando le mani.