Una relazione aperta quella tra cibo e umore. È indubbio che lo stress e gli stati emotivi possano influenzare le scelte alimentari: è molto comune, quando ci si sente un po’ giù, mangiare alimenti consolatori, primi tra tutti i dolci. È una trappola. Perché si genera un circolo vizioso per il quale gli alimenti dolci stimolano la produzione di insulina e, di conseguenza, il desiderio di continuare a mangiare anche se già sazi.
Su di tono
Allo stesso modo, però, il cibo può migliorare il tono dell’umore. Se gli zuccheri sono da limitare il più possibile, nella lista degli alimenti del buonumore ci sono proprio quelli che in molti tendono a eliminare per perdere peso, cioè il cibo ricco di carboidrati complessi. Pane, pasta e, più in generale, cereali, legumi, frutta e verdura hanno a che fare con l’allegria. Sono ricchi, infatti, di triptofano che è un amminoacido, un componente delle proteine ma g g i o r me n t e presente in quelle vegetali rispetto a quelli animali, in grado di stimolare la produzione di un ormone, la serotonina, che favorisce il senso di benessere.
La ricetta della felicità
Numerosi studi hanno, tra l’altro, dimostrato che diete con quantità adeguate di carboidrati complessi – anche se ipocaloriche – sono associate a un umore migliore, così come che diete ricche di proteine, soprattutto animali, sono invece associate a un tono dell’umore più basso. Tra gli alimenti che contengono buone quantità di triptofano ci sono inoltre il latte, i frutti di mare (come vongole e ostriche), le lumache, i calamari, il polpo e tra la frutta le banane, l’ananas, le prugne. Ma per il menu del buonumore, la ricerca scientifica si è concentrata negli ultimi anni anche sul ruolo degli acidi grassi omega 3, contenuti nel pesce, soprattutto quello azzurro, nelle uova, nelle verdure a foglia larga, nelle noci e nelle mandorle.
Cacao meravigliao.
Perché il cioccolato ci mette allegria?
Nonostante i numerosi studi sul cibo degli dei, non è ancora ben chiaro come il cioccolato influenzi l’umore e quali siano i componenti coinvolti in questo effetto. Sembrerebbe che alcune sostanze caratteristiche del cacao – salsolinolo e salsolina –, siano le dirette responsabili dell’effetto antidepressivo. Queste stesse sostanze sarebbero tuttavia causa anche del cosiddetto effetto craving, il desiderio incontrollato di continuare a mangiarne senza potersi fermare. A questo si aggiunge il piacere di gustarlo, che rende il cioccolato un toccasana per l’umore. Al latte, fondente, bianco, quale preferire quando ci si vuole un po’ tirare su? La quantità di salsolinolo e salsolina è direttamente collegata alla quantità di cacao presente nel cioccolato. Questo, però, non vuole dire che siano presenti solo nel cioccolato fondente e soprattutto non giustifica il consumo eccessivo di un alimento che ha, comunque, un elevato valore energetico e va attentamente considerato nell’insieme di un’alimentazione sana e di uno stile di vita attivo. E a proposito dello stile di vita: il movimento e l’attività fisica hanno un effetto scientificamente provato sul buonumore.