Festival internazionali, interviste a registi e attori di Hollywood, un numero indefinito di articoli e stories quotidiane. La sua vita sembra un film ma in realtà è un concentrato di emozioni che solo un giornalista può capire fino in fondo.
Seguito da oltre 15.000 followers su Instagram, Carlo Andriani si laurea e specializza in scienze politiche ma la sua passione per il cinema lo porta a divorare migliaia di film e serie tv diventando così un punto di riferimento per cinefili e appassionati. Attivo da dieci anni nel giornalismo italiano, Carlo Andriani inizia a collaborare con piccoli magazine per approdare poi a storiche realtà editoriali del calibro di Wired, National Geographic, GQ e Rolling Stone.
Tra articoli, dirette (“Live con Carlo”), post e stories sulle opere più attese del momento, Carlo Andriani ci racconta in esclusiva il segreto per coniugare giornalismo e influencer marketing.
E per i più curiosi… ebbene sì, gli abbiamo chiesto il suo film preferito!
Come nasce la tua passione per il cinema?
La mia passione per il cinema nasce a casa. Sono cresciuto vedendo film su film con la mia famiglia e sfogliando riviste di cinema. Da piccolo leggevo per ore e ore il dizionario del cinema memorizzando registi, interpreti, opere e recensioni. Quando sono entrato per la prima volta in sala, mi sono innamorato del profumo dei popcorn e della gioia di vedere grandi opere in compagnia delle persone che amo.
Come ti sei avvicinato al mondo del giornalismo?
Fare il giornalista in Italia è sicuramente una sfida. Come tutte le professioni, si inizia facendo una lunga gavetta per imparare i segreti del mestiere. Mentre mi laureavo in scienze politiche, scrivevo gratuitamente per vari magazine di cinema. Fondamentalmente studiavo, facevo gli esami, vedevo film gratis e affinavo la mia arte critica. Terminati gli studi, mi sono rimboccato le maniche e ho iniziato a collaborare con alcune riviste internazionali. Sembra la frase di un film ma è fondamentale non mollare mai per realizzare un sogno!
Che cosa preferisci tra film e serie tv?
Questa è una domanda difficile a cui non credo di poter dare una risposta oggettiva. Il confine tra film e serie tv è sempre più labile per non dire invisibile. La televisione ormai è un’estensione della cinematografia e posso affermare con certezza di aver visto, negli ultimi anni, grandi serie e pochi film imperdibili. Ma ultimamente preferisco i film perché, tra gli articoli da scrivere e l’attività da influencer, non riesco a trovare il tempo di finire le serie, se non per lavoro.
Ti senti più giornalista o influencer?
Sicuramente giornalista. Non solo perché l’attesta un tesserino guadagnato in tanti anni di duro lavoro ma perché è una professione che svolgo da dieci anni e che mi auguro di fare per tutta la vita. Oggi chi vuole lavorare nella comunicazione non può prescindere dal linguaggio social. In questo senso, l’influencer è un’estensione interessante perché la gente ha sempre meno tempo e desidera pillole di sapere veloci e ingaggianti. Mi diverto molto a raccontare i film con ironia e a condividere pensieri e citazioni sfruttando la velocità dei social networks.
Che cosa rappresenta il cinema per te?
Sui social mostro giocosamente una vita molto impegnata. Soprattutto ai Festival Internazionali del cinema come Cannes, Venezia e Berlino capita di venire frullati tra proiezioni, interviste e premiere senza avere neanche il tempo di cambiarsi. Ma la mia serata preferita resta un film sul divano di casa con le persone che amo. Credo che il cinema sia il riflesso più autentico della nostra vita che oscilla costantemente tra commedia e dramma.
Il coronavirus sta mettendo a dura prova l’entertainment mondiale. Il cinema e la televisione riusciranno a vincere questa sfida?
Assolutamente sì. Abbiamo affrontato tantissime sfide nell’ultimo secolo. Ma non possiamo trascurare le ripercussioni economiche di questa pandemia. Grandi e piccole major stanno perdendo miliardi di dollari. E tantissimi film continuano a essere rinviati a data destinarsi con il rischio di saltare la sala e finire direttamente in streaming. È una dura crisi economica da cui usciremo nel corso dei prossimi anni.
In dieci anni di carriera, che cosa hai imparato su te stesso e cosa scegli di trasmettere ai tuoi followers?
Ho imparato che tutto è possibile. Ricordo con affetto le parole di una cara amica e giornalista quando ero alle prime armi: “I nostri colleghi che scrivono per grandi realtà editoriali non sono più bravi di te”. Ed è effettivamente vero. Spesso ci costruiamo dei limiti che crediamo di non poter superare. Ma con la passione, il duro lavoro, i sacrifici e il sostegno di persone che credono in te, tutto è possibile. Per quanto riguarda invece i miei followers, non mi piace appesantire le vite delle persone che mi seguono quindi cerco di intrattenerli con post e stories leggeri e divertenti ma allo stesso tempo carichi di significato. Quando mi fermano per strada e mi dicono di aver imparato qualcosa in più su un regista o su un film, è la soddisfazione più grande.
Quali sono gli ingredienti di un film perfetto?
Se devo rispondere da critico, dico in primis la sceneggiatura e le musiche. Vi posso assicurare che, senza una buona sceneggiatura, nessun regista può dirigere un film degno di essere ricordato. La musica poi è l’ingrediente indispensabile per rendere una sequenza unica. Se devo rispondere invece da cinefilo appassionato, dico senza dubbio la pelle d’oca. Quando un film emoziona, è sempre un buon segno!
Che cosa significa la parola Coop per te?
La parola Coop significa tante cose: sostenibilità, solidarietà, iniziative sociali, casa. Ho la fortuna di lavorare quotidianamente con il fantastico team di Unicoop Tirreno, che ringrazio per questa intervista, e posso sostenere con certezza di aver assaporato nello spirito dei soci e nelle iniziative Coop un senso di famiglia. E poi nonostante la passione per il cinema, non sono un divoratore compulsivo di snacks e popcorn. Amo seguire un’alimentazione sana e attenta all’ambiente quindi non posso fare a meno dei prodotti Vivi Verde.
Che cosa ami raccontare della tua quotidianità e che cosa preferisci tenere tutto per te?
Come tutti gli influencer, la mia quotidianità è un po’ alterata dai filtri di Instagram. Non credo sia divertente vedermi per dieci ore al giorno chino sulla scrivania a scrivere come un pazzo per rispettare le varie deadline. Penso che la gente cerchi sui social un po’ di spensieratezza. Quindi preferisco raccontare i film, mostrare i gadget simpatici che mi inviano o consigliare qualche opera da vedere nel weekend. Sicuramente preferisco tenere per me la mia sfera privata. Non troverete facilmente le foto delle persone che amo.
Siamo curiosi, qual è il tuo film preferito?
Questa è la domanda più frequente, e allo stesso tempo, più difficile a cui rispondere. Amo troppi film di generi diversi ma se mi chiedete di sceglierne uno, dico Edward Mani di Forbice di Tim Burton. E il motivo è semplice: questo piccolo capolavoro è stato il primo film che mi ha fatto venire la pelle d’oca. E questo di certo non posso dimenticarmelo…