Opera d’art

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Di art4sport parliamo con la campionessa paralimpica Beatrice Vio, cresciuta con l’associazione che promuove lo sport tra i ragazzi con protesi.
di Barbara Autuori

Campionessa paraolimpica di scherma a Rio, Beatrice Vio (per tutti Bebe) è l’atleta di spicco del team art4sport (www.art4sport.org), associazione che promuove lo sport tra bambini e ragazzi con protesi e di cui Nuovo Consumo fu tra i primi ad accorgersi oltre 6 anni fa.

Che bilancio faresti di questi anni trascorsi insieme ad art4sport?
«Si può dire che siamo cresciute insieme. Io sono diventata maggiorenne, ho fatto la maturità, ho partecipato per la prima volta come atleta alle Paralimpiadi e ora ho iniziato la mia prima esperienza lavorativa. Art4sport, nata nel 2009, è diventata una bellissima realtà: negli anni siamo riusciti a portare a termine tanti progetti e ad allargare il nostro art4sport team che a breve conterà 20 ragazzi».

Cos’è stato più gratificate e che cosa più difficile in questi anni?
«Gratificante è stato riuscire ad avvicinare allo sport paralimpico moltissimi bambini e adulti così come vedere il nostro gruppo crescere e i ragazzi prendere fiducia in sé stessi e nelle proprie capacità. Resta, tuttavia, ancora molto lontano l’abbattimento di tutte le barriere fisiche e soprattutto mentali, ma questo è uno degli ambiti principali in cui si sta impegnando art4sport».
Che cosa diresti a un bambino disabile per convincerlo a dedicarsi allo sport?
«Di mettersi in gioco. Lo sport è un elemento fondamentale della mia vita e vorrei che lo diventasse anche per molte altre persone. Molto spesso non c’è conoscenza delle possibilità esistenti e i genitori non sanno che ci sono un sacco di sport adatti per i figli. Ecco perché bisogna parlarne e coinvolgere più persone possibili».

Qual è il tuo sogno personale nel cassetto? E quello per l’associazione?
«Sogno di “spodestare” sia Luca Pancalli, presidente del Comitato italiano paralimpico, che Giovanni Malagò, presidente del Coni, per diventare presidente di un unico Comitato sportivo italiano perché lo sport è uno ed è di tutti. Per art4sport mi piacerebbe potesse diventare l’associazione di riferimento nell’ambito dello sport paralimpico».

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