Salvaguardia delle varietà di piante antiche e sguardo al futuro, rispetto della storia e delle tradizioni del territorio e pratica di un’agricoltura dal volto giovane. Tutto in un’ottica rigorosamente bio. È un connubio che – è il caso di dirlo – sta dando buoni frutti, quello che mettono in campo alla Fattoria Bio Didattica La Girandola.
Madre natura
Ci troviamo a sud di Grosseto, nel comune di Orbetello, vicino a Magliano in Toscana. Sorge qui, a pochi chilometri dal mare, un’azienda tutta a conduzione familiare: a dirigerla sono il trentaduenne Andrea Ciccioni e la sorella Martina, ventisettenne, insieme al padre Tiziano, la mamma Laura e gli zii Mario e Antonella. «La nostra è una famiglia di agricoltori da 3 generazioni – racconta Andrea Ciccioni ripercorrendo le tappe di questo ritorno alla campagna, ai suoi valori e ai suoi silenzi –. Circa 5 anni fa abbiamo deciso di reinvestire sul nostro lavoro e di cambiare indirizzo, avviando il processo di conversione al biologico, che da quasi 3 anni è giunto a compimento ». Alla Fattoria Bio Didattica La Girandola 50 ettari di terreno (16 di proprietà, i restanti in affitto) sono oggi tutti coltivati esclusivamente con metodi biologici per un totale di oltre 120 articoli differenti. Alle innumerevoli varietà di ortaggi, praticamente quasi tutti quelli che si possono coltivare, si aggiungono anche 300 olivi e un frutteto che oggi conta 300 piante, principalmente peschi e albicocchi, ma l’intenzione è di ampliarlo. In programma per il prossimo futuro ci sono anche grano e altre colture.
Tempo al tempo
In queste terre tutto avviene all’insegna del valore aggiunto che il modello biologico è in grado di offrire: ritorno alla semplicità e rispetto del senso del limite, che in agricoltura si traduce soprattutto nella ricerca di un equilibro fra le attività umane e le leggi di natura. Questo significa dare al terreno il giusto tempo per riposare, riportare le cose alla loro dimensione, non ricorrere a sofisticazioni. Le parole chiave sono misura, salute, cura, stagionalità. «L’agricoltura biologica è un’agricoltura dotta, sapiente – afferma Ciccioni – perché non guarda all’immediato, ma ha consapevolezza, una coscienza del domani e usa prodotti a bassissimo impatto: naturali, vegetali, organici, ugualmente efficaci». In linea con questo approccio, nella coltivazione non vengono impiegati pesticidi chimici, ma soltanto derivanti dalle piante, e si utilizzano concimi organici: scelte queste che consentono anche di accentuare ed esaltare le caratteristiche organolettiche della pianta, con benefici sia sul piano del gusto e del sapore sia sulla qualità dei nutrienti. Tutti i passaggi, dalla a alla zeta, sono seguiti con cura e passione, in modo genuino: dalla scelta del seme alle fasi della raccolta, dall’incassettamento alla consegna.
Tutto bio
La filiera è corta, cortissima, praticamente a chilometro zero. I prodotti della Fattoria Bio Didattica La Girandola vengono consegnati freschi ogni mattina direttamente al Supermercato Coop di Orbetello: si possono acquistare, sfusi, nell’isola del biologico e la scelta varia a seconda delle stagioni. Ad aprile, per esempio, si possono trovare i carciofi, gli asparagi, i baccelli, i piselli e gli altri prodotti di stagione, mentre nel periodo estivo ampio spazio viene dato anche alla frutta con i meloni, i cocomeri, le fragole e le pesche. Una particolare attenzione è dedicata alla salvaguardia di vecchie varietà di ortaggi che stanno scomparendo a causa della loro bassa produttività: la Fattoria ha, infatti, aderito al progetto Coltivatori Custodi nell’ambito del quale vengono coltivate varietà autoctone, come il cece rugoso di Maremma o il fagiolo cannellino di Sorano, nell’intento di preservarle e di valorizzarne la diffusione sul territorio. Inoltre varietà antiche sono presenti anche tra gli alberi da frutto. Non solo. Tante nuove idee e progetti sono in cantiere. «Apriremo un punto vendita dove poter acquistare i prodotti direttamente in azienda – aggiunge Ciccioni –. Ci piacerebbe anche rendere la fattoria un luogo di incontro per iniziative di tipo culturale, come la presentazione di libri o convegni, corsi e degustazioni». Attualmente sono in via di completamento i lavori di ristrutturazione, improntati a criteri di sostenibilità e salvaguardia ambientale. L’intenzione è anche quella di avere degli animali, come mucche e cavalli. Infine, l’attenzione per le nuove generazioni, a cominciare dai più piccoli. C’è l’idea, infatti, di avviare percorsi con le scuole: esperienze dirette e giochi educativi sulla semina, la cura dell’orto, la raccolta delle olive, i cicli della natura, con lo scopo di avvicinare i bambini al mondo rurale e agricolo e alle sue bellezze e di far riscoprire i vantaggi di una sana alimentazione naturale.