Oltre 210mila biglietti venduti per il tour Marco Mengoni negli stadi e la vittoria a Sanremo con Due vite hanno consacrato il successo di un ragazzo a cui nessuno ha regalato niente, perché ogni piccolo passo se lo è conquistato con studio e fatica.
Quella di Marco Mengoni al Festival di Sanremo 2023 è stata una corsa da assoluto numero uno. Dopo aver superato tutti con un brano senza eccessi, ma pieno di sentimento (e dopo aver trionfato anche tra le covers con Let it be, accompagnato dal coro internazionale The Kingdom Choir), l’artista di Ronciglione (VT), ha ricevuto anche il premio Giancarlo Bigazzi per la miglior composizione musicale.
Un premio prestigioso conferito a pochi talenti. E Due vite è al primo posto di tutte le classifiche streaming e download italiane e al 49° nella classifica globale di Spotify, stabile ai vertici delle top chart dei singoli più scaricati in Italia, decretato da EarOne come il più radiofonico tra quelli in gara e certificato oggi disco d’oro dalla FIMI (Federazione industria musicale italiana).
Ed è il primo tassello dell’ultimo capitolo della sua trilogia Materia – iniziato con Materia (Terra) e continuato con Materia (Pelle) – la cui uscita è prevista entro la fine di quest’anno.
Felice di tanto successo e di tanto affetto da parte del pubblico?
«Strafelice, anche se dopo Sanremo ci ho messo più di un mese per riprendermi dal fuso orario festivaliero. Prima delle 2 non riuscivo più a dormire e nel sonno sentivo come un eco la voce di Amadeus che annunciava la mia vittoria».
Qual è stata la prima cosa che ha fatto dopo la premiazione?
«Ho chiamato i miei genitori che erano in piazza a festeggiare con tutto il mio paese natale».
E dei cantanti seniors chi le ha fatto più complimenti?
«Gianni Morandi, che mi ha detto: “Sei il miglior cantante italiano del momento. Ma non esagerare!”».
Un bellissimo complimento ma anche un consiglio.
«Sì. Lui che di strada ne ha fatta tanta, ma che ha dovuto lottare parecchio nei momenti difficili, mi ha consigliato nel modo più giusto».
Dopo 10 anni dal Festival in cui ha vinto con L’essenziale cosa è cambiato in Marco Mengoni?
«Sono sempre quello di prima, solo un po’ cresciuto e con più esperienza. E poi adesso sono anche zio e voglio dedicare anche un po’ di tempo alla famiglia».
È vero che è ipocondriaco?
«Un pochino sì, lo ammetto. Ma dopo un po’ di terapia sono molto migliorato, anche se nella mia valigia non mancano mai i farmaci di base... giusto così, per stare tranquillo».