La via dell’orto

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20 Aprile 2016
Quello verticale, sul balconeo in terrazza, ideale per chi ha poco spazio a disposizione.
di Miriam Spalatro

Un orto domestico da realizzare sul balcone o in terrazza, anche con poca esperienza, sfruttando solo i consigli disponibili su internet. È l’orto verticale, sempre più diffuso tra gli amanti del giardinaggio. Si realizza, come dice il nome, su un piano verticale piuttosto che orizzontale, dando la possibilità di coltivare ortaggi pur non disponendo di grandi spazi, sfruttando solo una parete ben soleggiata e poco esposta agli agenti atmosferici. Le tipologie di ortaggi che è possibile coltivare sono tante, anche se si prediligono insalate, rucola, pomodori, e peperoncino, che spopola tra i giovani, e piante aromatiche come basilico e menta.

Numerosi siti internet danno indicazioni per la buona riuscita degli orti verticali, fornendo anche prodotti idonei a realizzarli velocemente con strutture adatte a tutte le tasche (acquistabili dalle più note aziende di commercio elettronico). Interessante è anche la possibilità di sfruttare – riciclandoli – i comunissimi pallet (pedane) in legno utilizzati come supporto nel trasporto e per la logistica delle merci, trasformandoli con semplici accorgimenti in strutture di supporto di un orto verticale pratico e economico. I consigli per la buona riuscita di questi orti riguardano l’esposizione alla luce delle piante, la scelta del terreno idoneo al tipo di ortaggio da coltivare e un buon concime organico, oltre che la costanza nell’innaffiare l’orto.

Ma ha anche un valore architettonico: basti pensare al pluripremiato grattacielo Bosco Verticale – edificio caratterizzato dalle pareti fitte di vegetazione – del quartiere Porta Nuova Isola di Milano, che ha fatto incetta di premi internazionali per la sua originalità e sostenibilità ambientale. Un altro esempio dell’importanza crescente di sfruttare superfici verticali per realizzare produzioni agricole domestiche – simpaticamente definite a “centimetro zero” – è stata la Fattoria Verticale proposta nel padiglione degli Stati Uniti a Expo 2015. Una grande parete concepita come un campo capovolto lungo il padiglione ospitava su pannelli mobili e con un sistema d’irrigazione in grado di raccogliere e riciclare l’acqua piovana colture provenienti dai 50 stati americani.