In virtù dell’anno di esilio trascorso da Napoleone Bonaparte all’isola d’Elba, Portoferraio dedica all’imperatore un museo, una messa ogni 5 maggio e varie rievocazioni storiche. Figurarsi cosa possa fare Ajaccio, dove Napoleone è venuto alla luce e ha trascorso i suoi primi nove anni di vita. Buona sorte ha voluto che quella provvidenziale nascita sia avvenuta a ferragosto, un’occasione servita su un piatto d’argento per alimentare la capacità attrattiva di un luogo di mare.
In Bonaparte
Ma oltre alla tre giorni agostana di parate in costume, cerimonie e fuochi pirotecnici in suo onore, nella cittadina la presenza di Bonaparte si avverte tutto l’anno. La sua casa natale, in uno dei vicoli della città vecchia, è stata trasformata in un museo carico di suoi oggetti personali, medaglie e documenti vari, molto interessante e vagamente impersonale a causa delle audioguide come unico mezzo per contestualizzare il tutto affidandosi ad una voce esperta. C’è poi la Grotta Napoleone, rifugio di colui che diventò l’uomo più potente d’Europa all’epoca in cui era solo un bambino, e la statua in place d’Austerlitz, il cui senso di imponenza è accresciuto dalla posizione, in cima ad un’erta scalinata in granito. Anche se il culto della personalità è un atteggiamento diffuso nel mondo sia in senso generico sia nello specifico dell’imperatore francese (nel 1996 una sua ciocca di capelli fu venduta all’asta a Londra per la cifra di 4.600 euro, ed è solo un esempio), è lecito pretendere di visitare Ajaccio prescindendo dal fascino controverso del suo cittadino illustre.
Seguire il sentiero
Anche perché è un desiderio esaudibile, soprattutto se l’inverno corso rispetta la legge del riscaldamento globale. Ci sono il porto turistico e il Palais Fesch, con bellissimi dipinti soprattutto del Rinascimento italiano, e uscendo dal centro storico si incappa nella bella Place Foch, col suo mercato mattutino e il minimercato del pesce allestito in un’ala del palazzo comunale. Oltre a questo, la parola d’ordine è vestirsi comodi e camminare. Si imbocca il Sentier des douaniers, un saliscendi vista mare che arriva fino a Cala Francese, o il sentiero che porta a Punta della Parata, da dove la Corsica regala uno dei suoi più bei tramonti sulle Isole Sanguinarie. Sulla via si incontra la Torre del Capitello, dal 1553 a guardia dell’isola, ma divenuta famosa solo 240 anni più tardi, quando diede rifugio a Napoleone e alla sua famiglia in seguito alla rivolta paolista di Ajaccio. No, forse eludere il legame che la cittadina corsa ha con quest’uomo è davvero una missione impossibile.