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6 Novembre 2017
Aumentano varietà e proposte, cambiano modalità d’ascolto grazie all’accesso più facile. La radio è sempre più popolare anche tra i giovani, ma libertà e sperimentazione musicale ci perdono un po’.
di Barbara Autuori

Oltre un secolo di vita ma ancora viva, vegeta e ascoltatissima. «Lo stato di salute della radio è ottimo e anzi in continuo miglioramento se si guarda agli ascolti che aumentano», conferma Dario Salvatori, giornalista, critico musicale, conduttore radiofonico nato e cresciuto con la radio targata Rai a partire dagli anni Settanta. «Certo – prosegue – sono cambiate le modalità d’ascolto che prediligono oggi principalmente l’auto invece della casa, ma la possibilità di accedere alle stazioni radio da una molteplicità di dispositivi elettronici ha reso ancora più popolare e diffuso questo magnifico strumento»

Sull’onda dell’entusiasmo
Computer, iPad, cellulari, televisioni: la radio del terzo millennio ne ha fatta di strada da quel lontano 1895 quando sulle colline intorno Bologna l’appena ventunenne Guglielmo Marconi ottenne i primi risultati per le applicazioni delle onde elettromagnetiche che segneranno la nascita della radiodiffusione. E in questo lungo percorso ha assunto tante vesti diverse, spogliandosi di alcune caratteristiche e indossandone di nuove ma sempre trovando un popolo di ascoltatori entusiasti e appassionati. «Se guardiamo alla musica – continua Salvatori che è responsabile del patrimonio artistico sonoro della Rai –, rispetto a qualche decennio fa, la radio era in grado di creare veri e propri successi mentre oggi non esiste più il dj che sceglie cosa mandare in onda perché chi va in voce difficilmente coincide con chi sceglie la musica». Un’evoluzione che secondo l’esperto limita un po’ la libertà e la sperimentazione in ambito musicale, ma che certamente oggi consente agli ascoltatori di accedere ad un’offerta molto più ampia. «Non solo è possibile trovare radio super specializzate per gli appassionati dei generi più di nicchia, ma gli stessi grandi network generalisti hanno diversificato molto la loro proposta radiofonica». 

In diretta
Efficace, diretta, veloce: la radio 2.0 resta così uno strumento attualissimo in particolare per i più giovani che ne amano la fruizione sprint. Apprezzate e sempre molto seguite anche le radio di parola che fidelizzano ascoltatori che diventano a loro volta veri protagonisti della trasmissione. «Da Radio 24 a Radio radicale sono numerose le emittenti con un taglio politico-sociale davvero interessanti», sottolinea Salvatori che confessa di non amare invece le stazioni sportive, seppur seguitissime, con trasmissioni fatte spesso di congetture e telefonate inutili. Reduce dal fortunato Un disco per l’esteta, divagazione balnear-musicale sui temi dei tormentoni estivi, è attualmente in onda su Radio2 con Hit Story (sabato e domenica alle 14,30) in tandem con Tiberio Timperi, con il quale conduce gli ascoltatori attraverso suoni, fatti e storie delle classifiche del passato. «A proposito di passato – conclude – mi piacerebbe tanto sentire di nuovo in onda Renzo Arbore, grande vecchio della radio ma che avrebbe di certo ancora molto da insegnarci».

 

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