Panettone, ricciarelli, cavallucci, panforte. Sono le specialità natalizie del Banco del gusto che si distinguono per le loro confezioni in carta trasparente, in alcuni casi impreziosite da delicate decorazioni. In questo modo si può vedere subito e “senza filtri” il prodotto che, del resto, è genuino e quindi parla da sé.
Meglio di così
Le ricette delle delizie di Natale del Banco del gusto, così come di tutti gli altri prodotti di pasticceria in assortimento, sono semplici, e si richiamano a quelle dei dolci e dei biscotti fatti in casa. La caratteristica peculiare e al tempo stesso il valore aggiunto di questi dolci sta nel fatto che le materie prime sono tutte rigorosamente di alto livello. Il ristretto capitolato della linea impone, infatti, l’assenza di conservanti, additivi o coloranti. La scelta degli ingredienti è tutta basata sulla qualità, sulla ricerca del “meglio”. Per fare un esempio, il burro, come ci spiega Lucia Evangelisti, responsabile ufficio qualità del Panificio Toscano – l’azienda che fornisce i prodotti di pasticceria che fanno parte della linea –proviene dal Belgio «poiché è qui che si trova quello migliore, ideale per la lavorazione in pasticceria. I canditi che vengono scelti per il panettone non contengono anidride solforosa, che in alcuni casi viene invece usata come conservante per bloccare la maturazione di certi frutti. Nel dolce tipico della tradizione milanese, ormai diventato un po’ dappertutto sinonimo del Natale, si utilizzano le arance candite».
Pieni di gusto
Il panforte, specialità dolciaria molto antica legata alla città di Siena, è arricchito anche con canditi di cedro e melone. Di tradizione senese sono anche i ricciarelli, dalla caratteristica forma a chicco di riso, “screpolati” in superficie e rivestiti di zucchero a velo. La pasta di mandorle è fatta alla maniera classica: «con le mandorle che vengono leggermente ammollate in acqua, lo zucchero e l’albume d’uovo, senza l’aggiunta di aromi o farine leguminose, che talvolta si ritrovano invece nelle produzioni industriali», precisa Evangelisti. Infine, sempre di origine toscana sono anche i cavallucci, biscotti dalla forma irregolare e dal sapore caratteristico: secondo taluni il loro nome deriva dal fatto che si usasse consumarli nelle osterie e nei luoghi di sosta dove erano soliti fermarsi diligenze e conducenti di cavalli.
Ciascuno con le sue caratteristiche, tutti pieni di gusto.
Fatti in casa
Occhi di bue, lingue di gatto, rose del deserto. Dolci e biscotti buoni tutto l’anno.
Non c’è solo il Natale: con i prodotti di pasticceria del Banco del gusto si possono addolcire i palati anche tutti gli altri giorni dell’anno. L’assortimento è molto ricco e comprende la pasticceria secca di mandorle o di pasta frolla glassata, gli occhi di bue (con confettura extra o crema al cacao), biscotti caserecci come le rose del deserto, il pane del pescatore, i biscottacci. E ancora le lingue di gatto, gli spumini, gli sfogliatini. Ci sono poi le torte: mantovana, plum cake, ciambellone. Si tratta di lavorazioni che conservano significativi tratti di artigianalità. Certo, ci sono le macchine impastatrici e altri macchinari ma, per fare un esempio, la stesura della confettura sulle crostate viene fatta a mano dal pasticcere: si tratta, infatti, di una confettura extra (ovvero quella di più alto livello, con più frutta e meno zucchero) e in quanto tale mantiene al suo interno piccoli frammenti e pezzi di frutta che il macchinario non sarebbe in grado di stendere. La cura e il richiamo al “fatto in casa” è presente in ogni dettaglio: nelle torte di mele gli spicchi del frutto che si usano per decorare la superficie vengono messe a mano, una per una.