I piaceri della tavola

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7 Dicembre 2020
Dai salumi ai formaggi: il meglio della cultura gastronomica per un Fior fiore di Natale, nonostante tutto.

Articolo pubblicato su NuovoConsumo del mese di dicembre 2020

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Intorno alla tavola di casa nostra ci staremo spesso, con meno invitati degli anni precedenti, certo, ma cucinare, mangiare bene, apprezzare sapori e leccornie di ogni genere ci aiuterà a “salvare” questo Natale. Dunque andiamo a scoprire alcuni prodotti della linea Fior fiore, nata proprio per proporre il meglio della cultura gastronomica italiana e non solo. E facciamo posto a salumi e formaggi sulla tavola delle feste.

 

Un’accurata selezione
Che si tratti di uno speck nazionale prodotto a San Candido o di un prosciutto cotto Alta Qualità o di una delle più rinomate Dop, come il prosciutto crudo di Parma o il San Daniele, il marchio Fior fiore sui salumi è garanzia di selezione accurata e ottima qualità. Questi salumi provengono, infatti, da una filiera certificata che garantisce suini nazionali allevati senza uso di antibiotici negli ultimi 4 mesi, una specifica alimentazione degli animali, senza farine animali né ogm, una scelta attenta degli allevamenti, dei macelli e dei centri di lavorazione, accurate modalità di lavorazione e controlli rigorosi della filiera produttiva in aggiunta a quelli di legge. I produttori selezionati sanno coniugare fasi di lavorazione artigianale con le moderne tecnologie, nel rispetto di elevati standard di sicurezza.
Distinti salumi per i quali si prediligono lunghe stagionature e produzioni nei territori vocati. La scelta è ampia, un vero e proprio viaggio gastronomico tra le regioni italiane: prosciutti crudi dal San Daniele al Modena, al Parma Dop, mortadella, salame Felino Igp, il più recente strolghino, fino all’ultimo nato, uno speck italiano, di eccezionale morbidezza e dall’inconfondibile profumo di montagna Degna di una particolare menzione, per la sua unicità, la linea dei salumi da suini allevati all’aperto Fior fiore: dietro le loro vaschette ci sono 30 ettari di bosco tra le colline del Chianti e della Maremma, dove i suini vivono all’aperto, liberi di muoversi e di nutrirsi anche di bacche, ghiande e di quanto trovano in natura. Le carni, prelibate, vengono poi trasformate in salumi da artigiani della zona, dando luogo a sapori che fanno felici anche i palati più esigenti. E ora sfogliamo il capitolo dei formaggi. Accanto ai protagonisti del panorama caseario italiano, come il Parmigiano Reggiano Dop Fior fiore stagionato 30 e 40 mesi, il Grana Padano Riserva stagionato 20 mesi, il gorgonzola e la mozzarella di bufala Dop, i pecorini toscano e sardo maturo, in assortimento anche produzioni tipiche meno note, ma che meritano di essere provate e conosciute.
Qualche esempio? Il pecorino di Farindola, un formaggio unico al mondo, prodotto da sole donne con latte di pecore allevate sul Gran Sasso, o la provola sfoglia di Montalbano, un formaggio siciliano a pasta filata, prodotto ancora con i metodi di lavorazione artigianali della tradizione locale. E poi il Raschera di alpeggio dalla tipica forma quadrata e la Toma Maccagno con i suoi sentori di panna e burro e dal Trentino la boscatella che vi conquisterà per la morbidezza e il buon sapore di latte. Tra i freschi, molto versatili in cucina, la burrata, la stracciatella e lo stracchino cremoso. Uno straniero? La feta greca Fior fiore, prodotta in Grecia con metodi tradizionali, secondo quanto previsto dall’Indicazione Geografica Dop, e conservata in una vaschetta nella sua salamoia. Così resta intatto quel suo sapore caratteristico, ideale per animare l’insalata.