«#25novembrenonbasta: uno slogan, titolo anche di un video, che porta avanti la nostra battaglia di civiltà contro la violenza sulle donne perché c’è bisogno di un lavoro continuo e multilivello, sistemico e fortemente finanziato, altrimenti è difficile avere il giusto impatto». A parlarci è chi lavora quotidianamente sul campo, Elisa Ercoli, presidente della ong Differenza Donna che si occupa di 22 luoghi di accoglienza tra case-rifugio, centri antiviolenza e case di semi-autonomia nel Lazio e in Campania.
Sempre più accogliente
Si tratta di una delle associazioni con cui Unicoop Tirreno ha relazioni dal 2014 e a cui sono stati devoluti parte dei fondi raccolti dal 13 al 25 novembre scorsi, durante la campagna Coop legata alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne: per ogni bottiglia d’olio extravergine Coop Origine 100% italiano venduta 1 euro è stato destinato alle associazioni che curano i centri antiviolenza, 4 nel Lazio e Umbria e a altre 22 in Toscana (a queste ultime è andato un totale di 80mila euro raccolti dalle Cooperative di Consumo del Distretto Tirrenico). «Lottiamo tutti i giorni – continua Ercoli – contro la violenza maschile perché è molto diffusa e sommersa. Gli stereotipi e i pregiudizi patriarcali ci hanno fatto vivere, e in parte lo fanno ancora, la violenza maschile come un tabù e ciò ha impedito di farci ascoltare la voce di tante vittime». Per questo esistono i centri antiviolenza, luoghi di donne per le donne, che sanno garantire un’accoglienza solidale, in cui la donna viene creduta e accompagnata in un percorso fatto di recupero dell’autostima, dell’autonomia, dell’autodeterminazione.
Storie di violenza
«Noi accompagniamo le donne in questo difficile viaggio di liberazione dalla violenza – prosegue la presidente di Differenza Donna – offrendo il sostegno gratuito di operatrici, avvocate, psicologhe, dottoresse e fornendo tutto ciò che serve per realizzare questo cambiamento». Statistiche alla mano, la violenza più diffusa in assoluto è il maltrattamento di partner o ex partner. «L’85% delle donne che si rivolgono a noi – prosegue Ercoli – subisce questo tipo di violenza. Di loro il 70% sono italiane. In aumento le violenze sessuali subite da giovani donne in contesti amicali, e le violenze sul web. In Italia abbiamo oramai bisogno di molte più strutture come le caserifugio per offrire alle donne un luogo dove essere al sicuro, ma anche specializzato, perché possano uscire dalla spirale di violenza senza rischiare di esserne considerate responsabili. La presenza di queste strutture nel nostro paese è molto più bassa della media europea – conclude Ercoli – ed è per questo che chiediamo alle istituzioni un impegno che segni un cambio di marcia rispetto al presente».
Salvavita
Un numero, il 1522, per trovare una voce professionale e amica in caso di difficoltà.
Differenza Donna gestisce dal 2020 il 1522 numero nazionale antiviolenza e antistalking della Presidenza del Consiglio dei Ministri: le operatrici rispondono in 12 lingue 24 ore su 24 e sono anche disponibili on line avvocate esperte in ambito civile, penale, minori, immigrazione e lavoro pronte a dare informazioni, tramite consulenze telefoniche, su diritti e percorsi legali. Basti pensare che nel giorno di lancio della nuova campagna del 1522 sui canali Rai, lo scorso 25 novembre, ai centralini dell’associazione sono arrivate più di 400 chiamate in un giorno. «La violenza non è un destino – rimarca la presidente di Differenza Donna – e i paesi democratici hanno l’obbligo di sostenere le vittime e di condannare i responsabili di tali gravi violazioni dei diritti umani».